Agire per tutelare il patrimonio di edifici utilizzati per la scuola. E' questo il messaggio che Azione Studentesca ha voluto sintetizzare in una lettera aperta destinata alle istituzioni, locali e nazionali.
"Già da molti anni l’edilizia scolastica rappresenta una vera e propria emergenza nazionale. Sul nostro territorio la situazione è talmente grave da aver interessato, negli ultimi dieci anni, numerosi episodi passati all’attenzione della cronaca nazionale, non risparmiando nessun ordine o grado di istruzione e, purtroppo, a ciò non sono seguiti interventi massivi di adeguamento infrastrutturale.
Nonostante il passo in avanti fatto con l’Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica, infatti, poco è veramente cambiato: nonostante questo strumento dovesse servire a monitorare in maniera continuativa lo stato infrastrutturale delle nostre scuole, purtroppo, la tempestività degli interventi è venuta meno. Nelle nostre scuole, come sapete, non ci sono soltanto i problemi di tenuta degli edifici, ma anche di efficientamento energetico e di isolamento: spesso, infatti, facciamo lezione con meno dei 18 °C previsti dalla legge e ci tocca portarci coperte e stufette da casa.
L’emergenza Covid-19 ci ha mostrato a chiare lettere che il valore dello stare insieme, del condividere spazi, del vivere la comunità scolastica nella sua pienezza, è davvero centrale nella vita di tutti noi. Fare lezione con cellulari, tablet e computer non è la stessa cosa, perché manca la dinamica di confronto, dello stare insieme e del vivere la comunità scolastica che è fondamentale per l’istruzione di nuovi cittadini ed uomini. Servono strutture idonee.
E’ dunque questo il momento per investire sulle strutture fisiche, approfittando della chiusura temporanea, potenziando dove possibile e ricostruendo dove inevitabile i nostri istituti, intervenendo sull’efficienza energetica e sull’isolamento. La politica, soprattutto in un momento del genere, deve offrire una visione, non rincorrere frettolosamente gli eventi e porre “tamponi” inefficaci e tardivi. Se davvero il Ministro dell’Istruzione ha deciso di rinviare tutto a settembre, non c’è tempo da perdere: serve un piano straordinario ed urgente per rendere le nostre scuole avanguardia in Europa, per non farci di nuovo tornare a studiare in edifici fatiscenti, freddi ed umidi.
E’ necessario avviare subito un piano straordinario per gli edifici scolastici. Sbloccare i fondi già previsti per le opere di ammodernamento, tagliare tutte le forme di burocrazia che rallentano l’avvio dei cantieri e finanziare le opere di adeguamento strutturale rimaste fuori dai precedenti piani. E’ il momento di agire."