Calcio - 21 aprile 2020, 10:01

Il ministro Spadafora frena sulla ripartenza del campionato: “Non c’è nulla di certo e non escludo colpi di scena”

In vista dell’incontro con tutte le parti in causa di domani, mercoledì 22 aprile

Il presidente della FIGC Gravina ed il ministro Spadafora

Il presidente della FIGC Gravina ed il ministro Spadafora

L’impressione è che si siano fatti i conti senza l’oste.

Accade così che mentre da un lato la Commissione Medica della FIGC ha redatto un minuzioso protocollo sanitario di garanzia per la ripresa degli allenamenti finalizzati alla ripartenza dei campionati professionistici poi presentato al Governo, dall’altro lo stesso Governo avanza seri dubbi sul fatto che questa ripartenza possa avvenire per davvero.

Alle esternazioni fatte da Walter Ricciardi - il rappresentante italiano in seno all’Organizzazione Mondiale per la Sanità e consulente del Ministro della Salute – circa un rigurgito autunnale (se non già addirittura estivo) del virus e dal ministro Roberto Speranza (“Far ripartire il campionato di calcio? Con più di 400 morti al giorno, con sincerità, e parlo anche da tifoso, questo è l'ultimo problema di cui possiamo occuparci. Le priorità del Paese sono altre”), ecco arrivare quelle del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che al momento non dà per certa né la ripresa degli allenamenti il 4 maggio né successivamente quella del campionato.

Di più. Spadafora mette in guardia da eventuali interpretazioni di parte e fraintendimenti: “L’eventuale ripresa degli allenamenti non deve dare l'illusione alle società che questo equivalga a riprendere il campionato".

Domani, mercoledì 22 aprile, ci sarà l’atteso summit con tutte le parti in causa convocate in videoconferenza, alla vigilia della quale il governo usa le molle per evitare di scottarsi.

"Lo sport non è solo il calcio (tesi espressa nei giorni scorsi anche dalla divina Federica Pellegrini: ndr) e il calcio non è solo la Serie A, ma è anche vero che la Serie A è un'industria dal punto di vista economico - ha concluso Spadafora -. In chiave sicurezza per quanto riguarda il futuro della Serie A la ‘partita’ è ancora aperta. E non si possono escludere colpi di scena”.

Chi ha orecchie per intendere, intenda. Su una cosa è impossibile non essere d’accordo: le priorità del Paese sono ben altre. Sempre. In questo momento ancora di più.

Oggi assemblea di Lega, con i rumors che parlano di ben 8 squadre contrarie a concludere il campionato con il placet silenzioso - scrive qualcuno - di Juventus ed Inter.

Walter Alberto

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