Politica - 22 aprile 2020, 07:24

Un gruppo di comitati spontanei scrive al Comune: “Chiediamo la riforma delle Circoscrizioni di Torino”

L'iniziativa, partita da una lettera del coordinamento presente sul territorio della 4, ha ottenuto adesioni anche nel resto della città. Gli stessi verranno presto convocati per un'audizione

Un gruppo di comitati spontanei scrive al Comune: “Chiediamo la riforma delle Circoscrizioni di Torino”

Una vera e propria richiesta di riforma dell'assetto organizzativo e operativo delle Circoscrizioni di Torino: è questo il contenuto di una lettera che il coordinamento dei comitati spontanei operanti sul territorio della 4 (TorinoBcps, Parella Sud-Ovest, Vivibilità Area Paracchi, San Donato-Martinetto e Circolo L'Aquilone Torino Legambiente) ha inviato alla Commissione Decentramento della Città, ottenendo la disponibilità ad essere ricevuti a Palazzo Civico.

Il documento, sottoscritto anche da altri comitati torinesi come Quelli della Spina di Via Stradella, l'associazione Giustizia e Sicurezza, comitato per la riqualificazione Barriera Lanzo e Ingest, parte dalla premessa di come le otto Circoscrizioni abbiano “fallito il compito per cui erano state costituite, ovvero la partecipazione dei cittadini al governo della cosa pubblica”, lamentando un accentramento del dibattito e il mancato ascolto del territorio: “La nostra lettera - dichiarano il segretario di TorinoBcps Lorenzo Ciravegna e il presidente di Parella Sud-Ovest Lorenzo Paparo – non si riferisce solo all'ultimo periodo storico e nasce da criticità riscontrate su tutto il territorio cittadino”.

La proposta più pesante riguarda il sistema elettorale, che secondo i comitati dovrebbe uniformarsi a quello del Sindaco (elezione diretta) e del Consiglio Comunale (doppio turno con premio di maggioranza) in modo da “avere presidenti maggiormente conosciuti dai cittadini” e diminuire il rischio di “differenze di colore politico” con l'ente centrale. Le altre, invece, comprendono il ritorno alle tradizionali sei Commissioni per “alleggerire i carichi di lavoro dei coordinatori e ridurre la confusione che si è creata negli anni senza portare benefici”, l'istituzione di una “indennità di funzione” da destinare agli stessi coordinatori riducendo del 50% il gettone di presenza alle Commissioni degli altri consiglieri, la soppressione delle Commissioni di Quartiere (esperienza giudicata fallimentare perché legata a “logiche partitiche”) e l'istituzione di “Consulte di Quartiere”, organi autonomi con potere di proposta composti da cittadini singoli o associati senza membri eletti.

Per quanto riguarda il livello operativo, infine, i comitati auspicano un accentramento delle risorse relative alle manutenzioni affidando alle Circoscrizioni la definizione delle priorità d'intervento, l'autonomia economica e organizzativa per la realizzazione di attività culturali, sportive ed educative e la promozione del disbrigo pratiche online supportando chi è più in difficoltà grazie al lavoro degli URP.

Marco Berton

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