A Torino un’estate di “piccoli” eventi diffusi sul territorio. E’ questo lo scenario su cui sta lavorando il Comune di Torino, che in collaborazione con le realtà del capoluogo sta elaborando la Fase 2, come illustrato questa mattina dall’assessore alla cultura Francesca Leon durante l’approfondimento della mozione del consigliere del Pd Enzo Lavolta.
“Torino – ha spiegato l’esponente dem – riparta, garantendo che nessuno rimanga indietro: questo atto vuole mettere l’amministrazione nelle condizioni di avviare una progettualità con le associazioni, in modo tale che possano operare nella sicurezza necessaria”. La proposta è quindi di attrezzare gli spazi, a partire della piazze auliche come ad esempio Vittorio e San Carlo, in modo “permanente” attraverso strumentazioni e tecnologie che si integrino con l’arredo urbano già presente".
“La Fase 2 – ha chiarito Leon – sarà intermedia, rispetto alla possibilità di prevedere grandi eventi di piazza. E’ fondamentale lavorare sulla distribuzione delle attività su tutto il territorio cittadino - in collaborazione con circoli, associazioni,..- per programmare gli usi dello spazio pubblico e pubblico-privato”.
L’assessore ha già fissato incontri con i diversi comparti dell’ambito culturale, a partire dal cinema. L’idea in questa prima fase, quindi realisticamente per l’estate 2020, è elaborare un calendario di eventi più piccoli diffusi su tutta Torino. Solo successivamente, quindi per l’autunno, si tornerà a programmare iniziative nei grandi spazi. “Abbiamo avuto un’interlocuzione diretta – ha chiarito Leon - con gli organizzatori, per individuare soluzioni che nel corso del tempo, ed in base al protocollo del Politecnico, andranno calate sulle singole realtà”. “Il lavoro svolto dall’ateneo, per rappresentare le diverse realtà del territorio, rappresenta buona base per ripartenza, che sarà una fase intermedia tra la chiusura e la riapertura totale” ha concluso Leon.
Un concetto ribadito dall’assessore all’Innovazione Marco Pironti. “E’ necessario -ha detto – cambiare prospettiva. Continuiamo a parlare di piazze, ma dovremo lavorare su un concetto diverso di fisicità della piazza: : questo non deve essere un minus. Dobbiamo sfruttare questo momento per immaginare un nuovo concetto di evento pubblico: cambiare proprio approccio”. “Bisogna andare oltre l’idea di piazza fisica: se torniamo su quel concetto, il rischio è che si viva un ridimensionamento di tutto quello che noi siamo abituati a fare” ha concluso Pironti.
Audito anche il Comitato Emergenza Cultura, che per bocca di Gabriele Boccaccini ha dato un quadro dello scenario attuale "I lavoratori del mondo dello spettacolo vivono una situazione disastrosa sia nell'immediato che nel prossimo futuro. Le piccole imprese, come i lavoratori intermittenti non sono riconosciuti dal Cura Italia, a parte i 600 euro del Fondo: questa grave lacuna riguarda 85mila operatori nel solo Piemonte"- Boccaccini ha poi indicato una serie di misure necessarie per il comportato “come finanziamenti dalle associazioni bancarie e dai privati, l’uso di locali comunali inutilizzati ed il recupero di risorse europee”.




