Lo studente fuori che vuol ricongiungersi ai genitori, l'adulto che nella valigia ha messo ogni cosa possibile. A Porta Nuova è una lenta processione quella delle persone che, all'alba della Fase 2, hanno deciso di prendere un treno per il Sud. Per tornare a casa.
Nessun esodo, come molti si aspettavano: la maggior parte dei torinesi acquisiti è riuscita a rientrare in tempo per la fase 2. I primi passeggeri fanno capolino in stazione alle 7:30, quando manca oltre un'ora alla partenza del primo Freccia Rossa diretto a Napoli. A presidiare l'accesso ai binari la polizia, che controlla minuziosamente i biglietti: chi non ha il titolo di viaggio non passa, l'ordine è tassativo e qualcuno viene rimandato indietro con le sue valigie.
Il risultato? Nonostante la metà della capienza, per ottemperare alle disposizioni anti contagio da Coronavirus, il treno è partito da Torino con molti posti disponibili. Solo a Milano, fanno sapere da Trenitalia, il convoglio ha raggiunto il massimo della capienza.
Non si registrano in ogni caso disagi o segnalazioni da parte dei passeggeri. L'esodo si è presto sgonfiato e si è tramutato in un ordinatissimo ritorno al Sud.
Porta Nuova, in ogni caso, è cambiata. In stazione si entra solo da una porta, mentre l'altro ingresso consente il deflusso dei passeggeri. Il personale di Trenitalia ha ricavato due percorsi differenti, uno per senso, in modo tale da garantire il minor contatto possibile tra i presenti. Frequenti le pulizie delle biglietterie automatiche e i controlli da parte delle forze dell'ordine, supportate dall'esercito.