Politica - 13 maggio 2020, 12:30

Controviali a 20 km/h, la rabbia dei presidenti di Circoscrizione snobbati da Appendino: “Nessuno ci ha coinvolti”

I presidenti lamentano un mancato dialogo, i commercianti avanzano preoccupazioni: “Ben venga la mobilità sostenibile, ma perché non si è voluto interpellare il territorio?”

Controviali a 20 km/h, la rabbia dei presidenti di Circoscrizione snobbati da Appendino: “Nessuno ci ha coinvolti”

Unilaterale, non condivisa e comunicata a cose fatte. Con queste parole i presidenti delle otto Circoscrizioni torinesi descrivono l’ordinanza firmata dalla sindaca Chiara Appendino che limita la velocità nei controviali a 20 km/h e concede, di fatto, priorità assoluta alle biciclette.

Al di là della benevolenza o meno del provvedimento, i presidenti comunicano di essere stati estromessi da qualsiasi forma di dialogo e di confronto con il territorio. Con chi vive quelle zone, con chi raccoglie quotidianamente le segnalazioni e sensazioni di residenti e commercianti. Da qui la rabbia di tutti i presidenti, che hanno quindi manifestato il loro disappunto tramite una nota congiunta: “Come si controllerà l'effettivo rispetto della segnaletica e dunque l'incolumità dei ciclisti? Alcuni dei controviali segnalati, inoltre, sono adiacenti piste ciclabili già esistenti (alcune delle quali in pessime condizioni di manutenzione): che senso ha? Questo intervento, il cui obiettivo dichiarato è quello stimolare l'utilizzo preferenziale per le bici, rischia di contribuire invece ad una maggiore confusione e ad una contrapposizione tra automobili e biciclette, di cui non abbiamo bisogno in alcun modo”.

Le azioni di promozione della mobilità sostenibile sono importanti, oggi più che mai, ed è per questo che vanno intraprese in modo serio e concreto, non in modo superficiale e confuso.  L'amministrazione, in questo periodo, dovrebbe assumere scelte coraggiose ed elaborare proposte prima di tutto condivise con i territori per sostenere i cittadini, le famiglie e l'economia cittadina nel rispetto dell'emergenza sanitaria” concludono i presidenti delle otto Circoscrizioni.

Il primo controviale bike friendly è già stato disegnato in corso Francia, tra piazza Bernini e corso Racconigi, nella Circoscrizione 4. Il presidente Claudio Cerrato non nasconde i tanti dubbi legati alla nuova segnaletica e alle modalità con cui sarebbe stata imposta: “Ad oggi non so cosa stanno facendo in corso Francia, nessuno ci ha minimamente coinvolti. Le anticipazioni sono folli, se attuate scateneranno la protesta”. Tra i residenti in molti hanno osservato con curiosità la posa della segnaletica orizzontale, mentre i commercianti che posseggono un negozio che si affaccia sul controviale si sono subito dimostrati preoccupati per il cambiamento che li vede coinvolti.

Molto duro il presidente della Circoscrizione 5, Marco Novello: “Controviali a 20 km/h per agevolare il traffico ciclistico, una spesa notevole per cartelli di segnaletica e affini. Tutto senza concordare nulla con i rappresentanti dei territori eletti. Populismo. Demagogia. Arroganza”.

La mobilità sostenibile ha bisogno da un lato di un nuovo e certo quadro normativo che permetta a chi vuole usare mezzi diversi dall'auto di poterlo fare responsabilmente per se e per gli altri e dall’altro di incentivi finanziari per chi vuole acquistare biciclette, bici elettriche a pedalata assistita, monopattini e per la riconversione del parco auto con un piano particolareggiato di creazione di vie preferenziali per i vari mezzi di trasporto urbano. Non serve contrapposizione tra ciclisti e automobilisti,  soprattutto a Torino” è invece il commento di Davide Ricca, presidente della Circoscrizione 8.

L'assessora ai Trasporti Maria Lapietra, dal canto suo, rispedisce ogni polemica al mittente: "Interloquiamo con le Circoscrizioni da 4 anni, raccogliendo tutte le esigenze. Il biciplan, d'altra parte, è stato approvato e condiviso con loro. Noi lavoriamo su quella linea".

Andrea Parisotto

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