- 15 maggio 2020, 15:02

A Torino centri estivi per bambini e ragazzi verso la riapertura

Sul fronte dei pasti nelle mense scolastiche, come spiegato da Di Martino, "le ditte che si occupano del servizio nel periodo dell'emergenza hanno lavorato negli ospedali, maturando esperienza nella gestione di rischio sanitario"

A Torino centri estivi per bambini e ragazzi verso la riapertura

A Torino centri estivi aperti per l’estate 2020. Se è vero che mancano ancora le linee guida del Governo per far ritornare i ragazzi a giocare e fare i compiti insieme negli spazi della Città, Palazzo Civico sta lavorando concretamente per farli ripartire. A confermarlo l’assessore all’Istruzione Antonietta Di Martino, nella commissione dedicata alla refezione scolastica nell’emergenza Covid. 

La nostra attenzione– ha detto Di Martino – sulle mense è massima per organizzare la ripresa, che può iniziare dai centri estivi. Per questi ultimi ci sono enti gestori che scelgono di avere i pasti esterni: pensiamo ci possa essere un minimo di ripresa per le imprese che operano in quell’ambito”. La ripartenza delle attività per ragazzi nei mesi caldi è stata raccomandata anche dalle minoranze, in particolare dal consigliere del Pd Enzo Lavolta e dal capogruppo Francesco Tresso: quest’ultimo ha annunciato di voler presentare una mozione per progettare il piano “estate per i bimbi, che arrivano da un periodo chiusura”.

Sul fronte dei pasti nelle scuole di Torino, il servizio è garantito dalla Euturist, Ladisa e Camst. Con lo stop alla campanella, come ha chiarito Di Martino, le tre aziende “hanno perso dal 70% all’80% del fatturato”, con decine di persone lasciate a casa in cassa integrazione. “Con le tre ditte – ha spiegato l’assessore all’Istruzione – abbiamo già parlato degli scenari futuri per la ripresa della scuola: non sappiamo come si orienterà la scelta delle famiglie nel servizio”. 

Come emerso in commissione una possibilità di reimpiego del personale a settembre, se ci fosse una consistente diminuzione dei pasti serviti per il distanziamento e didattica a distanza, potrebbe venire dal reimpiego nella pulizia e sanificazione dei spazi di consumo dei pranzi. “Durante il periodo dell’emergenza le aziende– ha chiarito l’esponente della giunta Appendino – hanno lavorato negli ospedali: questo ha permesso loro di maturare esperienza nella gestione di altissimo rischio sanitario, che potranno spendere nelle scuole alla ripartenza”. 

Ultimo tema quello del bando mense. La Città aveva annullato il risultato dell’ultima gara e ne aveva preparata una nuova, poi stoppata per la pandemia. “Al momento non siamo nella condizioni di emanare un nuovo bando, perché ad oggi non sappiamo come funzionerà a settembre la mensa: se ad esempio ci saranno dei vincoli negli usi delle spazi. Siamo quindi orientati per una proroga dell’attuale contratto fino al 2021, in accordo tra le parti. Poi verrà indetta una nuova gara” ha concluso Di Martino.

Cinzia Gatti

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