Un grande concerto nei giardini di Torino, in stile Hyde Park o Castello di Schönbrunn, per rilanciare il Teatro Regio dopo l'emergenza sanitaria. E' il sogno del sovrintendente Sebastina Schwarz, alle prese con la programmazione della stagione futura, in un momento in cui le prevendite di abbonamenti sono ancora ferme e l'inaugurazione prevista per l'8 ottobre naviga nell'incertezza.
"Già a luglio - ha spiegato in videoconferenza - mi piacerebbe dare vita a un concerto-festa all'aperto, dove la gente può venire, fare un picnic, godersi la musica, da intendere come un chiaro segnale di ritorno alla vita. Perché la ripresa, per il mondo dello spettacolo, sarà molto probabilmente lenta e graduale e con più facilità avverrà in luoghi non chiusi. Abbiamo ad esempio il Parco Dora, con una struttura ex industriale che invita alla condivisione e ci permetterebbe di allargarci a un pubblico molto più ampio. Le indicazioni sul contingentamento di artisti e pubblico che girano in questi giorni a livello ministeriale, 200 il massimo di capienza nei grandi teatri, naturalmente nella lirica non sono applicabili, se pensiamo soltanto al numero di individui che lavorano sul palco. Tuttavia potremmo pensare di puntare su produzioni più piccole, come i nostri sedici gruppi di musica da camera. Così diventerebbe sostenibile, e, con il progressivo rilassamento dei vincoli, potremmo poi incrementare il repertorio".
"Abbiamo poi Il barbiere di Siviglia - ha proseguito Schwarz - che ha già vissuto esperienze all’aperto: una produzione leggera che invita al ritorno alla vita, offrendo a tutti un momento di sollievo. Stiamo studiando con la città le location possibili, tra parchi e giardini. E dobbiamo fare lo forzo di cercare di coinvolgere in qualche modo gli artisti che già avevamo sotto contratto per l'opera in questa stagione, inserendoli in un'eventuale nuova produzione en plein air".
Tra i progetti in via di realizzazione, una giovane ensamble di cantanti solisti, italiani e stranieri, da inserire a pieno titolo nella "famiglia" del Teatro Regio, che vivranno due anni di formazione a Torino per dare poi vita a una mini-stagione sfruttando gli spazi del Piccolo Regio, avviando quindi un tour itinerante tra vari teatri piemontesi in accordo con la Regione Piemonte.
Infine, i contributi ministeriali: 8,5 milioni stanziati nelle ultime settimane, di cui il 5% finanzierà l'ingaggio di un professionista da affiancare alla direzione per stilare il cronoprogramma dei lavori del teatro. Un altro 20%, invece, coprirà le spese per gli appalti quando si potranno avviare le procedure.
"In questa stagione che è stata interrotta avevamo 17 titoli - ha concluso Schwarz -. Dovremmo puntare di più sulle nostre produzioni, finché non potremo permettercene di nuove. E poi facciamo diventare ogni stagione il festival delle migliori stagioni della lirica nel mondo, in modo strepitosamente interessante e sostenibile".