C’è un luogo di Torino dove il Coronavirus è visto come un momento di passaggio tra la malattia e la guarigione. Parliamo del Covid Hospital delle Ogr che, come noto, è stato pensato dai vertici sanitari regionali proprio per “accompagnare” i pazienti colpiti da Coronavirus.
Aperto esattamente un mese fa, il presidio delle Ogr ha fino ad ora ospitato un centinaio di pazienti. Si tratta principalmente di casi di media e bassa intensità, tutti provenienti da altri ospedali di Torino o della cintura. La funzione principale, di fatto, è sempre stata questa: quella di alleggerire il carico dei presidi sanitari del territorio, permettendogli così di tornare alle loro funzioni originarie. Si spiega così la conformazione dell’ospedale, formato da 50 letti di degenza ordinaria, 32 di terapia sub-intensiva e 4 di terapia intensiva.
In questo momento, mentre le sale operatorie e i reparti degli ospedali tornano gradualmente alla normalità, sono 65 i pazienti ricoverati nel Covid-Hospital torinese. Un numero piuttosto sostanzioso, pari al 70% della capienza massima. Insomma, scongiurata l’ipotesi di un “flop” sulla scia dell’ospedale Milano Fiera, come temuto da molti nel giorno dell’inaugurazione. Il presidio delle Ogr è stato pensato per essere operativo sino al 31 luglio, dopodiché, se i medici lo riterranno necessario, la gran parte delle attrezzature verrà smontata e riutilizzata in altri contesti simili, proprio perché “mobile” e non fissa.
Dentro il Covid-Hospital, intanto, è stata realizzata l'iniziativa d'arte "Un quadro al mese": il progetto, curato da Daniela Magnetti, prevede che ogni mese una parete dello spazio a disposizione unicamente di medici, infermieri e operatori sanitari, diventi il luogo dell'esposizione temporanea di un'opera d'arte a beneficio del personale sanitario. Attualmente è esposta la tela "Chiara pace" di Carlo Fornara, ma ogni mese verrà installata temporaneamente un'opera proveniente dalle collezioni di fondazioni, archivi o raccolte private. Un modo per omaggiare e stare al fianco di chi, ignoro dopo giorno, si prende cura dei positivi al Coronavirus.
Il potere dell'arte e della medicina contro il Covid, in una battaglia lunga e snervante. Prima di uscire dal tunnel infatti, bisognerà portare ancora pazienza. La stessa di chi da giorni o settimane è ricoverato alle Ogr e non vede l’ora di lasciarsi l’incubo Coronavirus alle spalle per riabbracciare la propria famiglia.