Politica - 02 giugno 2020, 12:03

Flash mob di Forza Italia in piazza Castello: "Questo 2 giugno non c'è nulla da festeggiare"

Zangrillo e i parlamentari azzurri del Piemonte: "Il governo sta fallendo". Cirio: "Sono tre mesi che migliaia di piemontesi aspettano il pagamento della cassa in deroga"

Flash mob di Forza Italia in piazza Castello: "Questo 2 giugno non c'è nulla da festeggiare"

“Oggi siamo scesi in piazza sì, ma non per festeggiare il 2 giugno, bensì per dimostrare il nostro dissenso verso un Governo che sta fallendo in un momento storico dove non è possibile fallire. Lo facciamo in modo composto, rispettando le disposizioni che impongono di evitare le grandi manifestazioni, ma questo approccio non deve far venire meno il messaggio che siamo arrabbiati verso chi ha abbandonato migliaia di italiani a loro stessi, non sostenendoli in uno dei passaggi più delicati della storia della Repubblica italiani". Ad affermarlo in una nota i deputati Paolo Zangrillo, coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte e i parlamentari piemontesi azzurri.

"Il Governo Conte ha scelto di decidere da solo, senza chiamare alla collaborazione le forze di opposizione di centrodestra, e da solo si deve assumere la responsabilità del tracollo economico al quale stiamo assistendo. Oggi siamo in piazza per dire agli italiani, come centrodestra unito, che noi ci siamo e saremo sempre al loro fianco".

A commentare la manifestazione del centrodestra nelle piazze italiane di oggi, in particolare quella di piazza Castello a Torino, anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: "Giusta e opportuna l'iniziativa del Centrodestra per dare voce ai tanti italiani che soffrono e che chiedono al Governo e all'Europa misure vere, immediate e concrete per far ripartire l’Italia. Sono tre mesi che migliaia di piemontesi aspettano il pagamento della cassa in deroga e, a oggi, l’Inps ha pagato solo 24.334 lavoratori a fronte di 90.624 pratiche trasmesse dalla Regione. Basterebbe questo semplice motivo per scendere in piazza. Domani stesso sentirò nuovamente e personalmente gli uffici regionali dell’Inps e non escludo anche azioni ufficiali, coinvolgendo i governatori delle altre Regioni, perché questa situazione non è più accettabile".

redazione

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