Attualità - 03 giugno 2020, 17:05

La mobilità secondo l'Assemblea Popolare Torino Dopo il Coronavirus: “Dimezzare le emissioni cittadine entro il 2030”

La mobilità secondo l'Assemblea Popolare Torino Dopo il Coronavirus: “Dimezzare le emissioni cittadine entro il 2030”

La mobilità secondo l'Assemblea Popolare Torino Dopo il Coronavirus: “Dimezzare le emissioni cittadine entro il 2030”

“Dimezzare le emissioni di inquinanti e gas climalteranti entro il 2030”: è questo l'obiettivo dell'Assemblea Popolare Torino Dopo il Coronavirus, al termine del primo tavolo di lavoro con esperti del settore, associazioni e cittadini, per quanto riguarda la mobilità.

Il gruppo, composto da realtà molteplici ed eterogenee, è stato creato per avanzare proposte di sviluppo sostenibile della città basate sui principi di salute e giustizia sociale, ambientale e intergenerazionale.

“Occorre – spiega il presidente del Comitato Torino Respira Roberto Mezzalama – andare verso una trasformazione radicale del modo di muoversi in città. La riduzione delle emissioni è una necessità abbracciata sia a livello continentale che nazionale, non c'è tempo per redigere nuovi piani ma servono decisioni immediate. Prima di presentare i risultati all'amministrazione, avvieremo un dialogo con diversi portatori di interessi per allargare la condivisione delle nostre proposte”.

Le proposte sono state suddivise in tre assi strategici: comunicazione, educazione e formazione, facilitazione e abilitazione e infrastrutture. Una delle idee più interessanti riguarda la trasformazione di Torino nella “città dei 15 minuti”: “Si tratta - spiega Valentina Rappazzo, una delle coordinatrici del tavolo – di una possibilità già prospettata a Parigi e Milano: l'obiettivo è quello di incoraggiare i residenti a usufruire di servizi e commercio di vicinato spostandosi con monopattini o bici. L'incontro verrebbe poi facilitato attraverso un'app con tanto di mappe interattive”.

Un altro spunto suggestivo riguarda il “cambiamento degli orari della città”: “Rimodulando - prosegue – le attività e incentivando il telelavoro si potrebbe appiattire la domanda di trasporto riducendo i picchi tipici della mattina e del tardo pomeriggio. Tutto questo permetterebbe anche di agevolare il rispetto delle norme di distanziamento fisico sui mezzi pubblici”. A livello di infrastrutture, infine, la proposta più corposa vorrebbe un'equa ripartizione dello spazio pubblico, con un quarto dello stesso destinato ai pedoni e altrettanto a biciclette/monopattini, mezzi del trasporto pubblico e automobili.

A tutto questo si aggiungono campagne rivolte a cittadini, istituzioni scolastiche e professionisti della comunicazione, consegne “intelligenti” a domicilio e ai commercianti, il rilancio della figura del mobility manager, l'adozione di un unico abbonamento per tutto il sistema trasporti, il potenziamento dell'interscambio tra tpl e mezzi di mobilità attiva, la previsione di un assegno da 500 euro annuali a chi percorre almeno 3mila chilometri all'anno in bici e molto altro.

I prossimi tavoli tratteranno lavoro, alimentazione e salute.

Marco Berton

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