È di oltre 250 milioni di euro il valore degli appalti assegnati nell’ultimo mese da TELT in Italia e Francia per opere e attività legate alla realizzazione della sezione transfrontaliera della Torino-Lione. Anche durante la pandemia da covid 19, il promotore pubblico ha infatti continuato a operare attraverso i supporti informatici anche per quanto riguarda le procedure di gara. Le assegnazioni riguardano oltre 20 imprese internazionali di vari settori, dall’ingegneria alle costruzioni, che compongono i raggruppamenti che ora inizieranno le attività.
Sul versante francese è stata autorizzata la firma del contratto di oltre 200 milioni di euro per i lavori dei pozzi di ventilazione in Maurienne: 4 tunnel verticali paralleli scavati nell’area del Comune di Avrieux.
Sul versante italiano invece sono stati affidati 5 appalti per operazioni legate alla realizzazione della nuova infrastruttura per un totale di circa 40 milioni dieuro: monitoraggi ambientali, sicurezza sul lavoro, gestione dei materiali di scavo e protezione e mantenimento dei cantieri.
Parallelamente proseguono le attività nei sei cantieri dell’opera e sono in corso le gare per i lavori del tunnel di base per circa 3 miliardi di euro. Per i 3 lotti francesi relativi alla costruzione di 45 km di tunnel tra Saint-Jean-de-Maurienne e il confine italiano (valore di 2,3 miliardi) le aziende stanno consegnando le offerte. L’assegnazione è prevista per fine anno. Per quanto riguarda il versante italiano, è in corso il bando da 1 miliardo per lo scavo dei 12,5 km dal confine a Susa la cui attribuzione è prevista nel 2021.
Stanno per partire i lavori per le nicchie di interscambio che consentiranno la trasformazione della galleria di Chiomonte, (valore circa 40 milioni di euro), in via di accesso al tunnel di base. Tra fine anno e inizio 2021 saranno assegnati i lavori, banditi da Sitaf, per lo svincolo autostradale di Chiomonte e il trasferimento dell'autoporto di Susa a San Didero, per un valore totale di circa 100 milioni di euro.
Ad oggi sono già stati spesi e impegnati oltre 2,8 miliardi di euro in appalti e lavori per l’opera. Ma proprio in queste ore si è anche levato l'allarme contro la burocrazia, il cui effetto finisce per rallentare i lavori nella realizzazione della grande infrastruttura italofrancese. Anche per voce dello stesso direttore generale di Telt, Mario Virano.
E non sono mancate le reazioni, sia dal mondo della politica che da quello dell'economia. "A Torino la crisi economica si taglia a fette - ha detto Mino Giachino, già sottosegretario ai Trasporti ai tempi del governo Berlusconi -: bisogna intervenire per sbloccare i lavori, siamo pronti a tornare in piazza". E Confindustria Piemonte, per voce del presidente Fabio Ravanelli, commenta: "La Tav è la cartina di tornasole su come la burocrazia possa influire negativamente sull'economia e sulla ripresa. Soprattutto in una fase complicata come quella che stiamo attraversando. L'alta velocità è una chiave di volta per la ripresa".
“Ancora una volta la burocrazia impedisce la prosecuzione di un’opera fondamentale per la ripresa economica - ha intanto commentato, da Roma, la parlamentare torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli - per questo servono interventi legislativi urgenti, che proporremo con apposito emendamento al Decreto Rilancio chiedendo la nomina urgente dei commissari per la Grandi Opere".
"La Lobby Sì Tav non ha neanche avuto la decenza di aspettare che si raccogliessero i cocci della gravissima emergenza sanitaria che ha sconvolto il mondo per tornare a battere con la solita litania: Tav, futuro, sviluppo. Non provano nemmeno un po’ di vergogna, i soliti esponenti di questo fronte, nell'annunciare la discesa in piazza per reclamare lo sblocco dei lavori del tunnel. Se avessero dimostrato la stessa tenacia nel difendere la Sanità pubblica in questi decenni, forse l’epidemia non avrebbe avuto un impatto così devastante" è il duro commento della consigliera regionale Francesca Frediani (M5s).