Il conto alla rovescia sta per terminare. Venerdì 3 luglio ripare, dopo un anno e mezzo di chiusura, il Castello Reale di Moncalieri, simbolo della Città, residenza sabauda dal 1997 patrimonio Unesco.
Per celebrare l'evento, ecco uscire in questi giorni un approfondito studio edito dagli Amici del Real Castello e del Parco di Moncalieri, da anni in prima linea nella valorizzazione dello storico maniero. “Le stagioni di una residenza. Il Castello di Moncalieri attraverso i secoli” è un volume in cui gli autori, Michele Ferraro e Luca Piovano, ripercorrono le vicende storiche del Castello, parte integrante del complesso delle residenze reali poste intorno alla capitale e note come “Corona di Delizie”.
Di queste, il Castello fu l’unica ad essere ad essere utilizzata in maniera continuativa dal Seicento (escludendo quindi il Medioevo, dove pure il castello fu utilizzato) al Novecento, al pari del solo Palazzo Reale di Torino. A questa ricchezza di storia non corrisponde un’altrettanta ricchezza documentale, laddove non esistono, per esempio, inventari relativi all’antico regime.
Attraverso un’accurata ricerca tra gli archivi di Torino, Moncalieri e Roma, viene portata alla luce l’evoluzione degli appartamenti reali nel corso dell’Ottocento e nel primo Novecento, fornendo inediti dettagli grazie alla ricostruzione delle piante delle sale e approfondendo temi finora poco battuti nelle pubblicazioni esistenti, comprese le vicende che portarono il Castello a diventare, da residenza delle reali villeggiature, prima un ospedale ed infine una caserma militare.
Contribuiscono ad arricchire il volume le immagini concesse dalla Presidenza della Repubblica, dai Musei Reali (MiBACT), dal 1° Reggimento Carabinieri “Piemonte”, dalla Città metropolitana di Torino e dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, insieme ad alcune raffigurazioni appositamente realizzate da un giovane artista torinese, Ivan Pantaleo. L’idea di questa pubblicazione, sostenuta dal Comune di Moncalieri e dal Sindaco Paolo Montagna, nasce dalla volontà dell’Associazione di ordinare i dati e le informazioni raccolte negli anni di studio e racconto del Castello (ha infatti garantito le aperture e le visite guidate negli ultimi dieci anni) per andare a colmare alcune lacune nella conoscenza di questa residenza.
Una residenza storica che, proprio data la sua complessità, necessita di essere studiata, approfondita, conosciuta sempre di più, così che la collettività possa riappropriarsene definitivamente.