Attualità - 04 luglio 2020, 19:18

La Juve cala il poker, al Toro non basta la reazione dopo il rigore di Belotti

Le reti di Dybala e Cuadrado indirizzano il derby, poi un penalty generoso permette ai granata di tornare in scia, prima che un capolavoro di Ronaldo su punizione rimetta a posto le cose per Sarri. L'autogol di Djidji fissa il punteggio, Buffon festeggia il record di presenze in serie A

La Juve cala il poker, al Toro non basta la reazione dopo il rigore di Belotti

Juve doveva essere essere e Juve è stata. Il derby di Torino per l’ennesima voglia si colora di bianconero, con un 4-1 figlio della chiara superiorità della squadra di Sarri, che ha rischiato solo dopo il rigore firmato da Belotti nel finale di un primo tempo in cui la rete immediata del solito Dybala e il raddoppio di Cuadrado sembravano aver indirizzato la gara con largo anticipo.

Il penalty (un po’ generoso) trasformato dal Gallo ha però rivitalizzato un Torino che nel primo quarto d’ora della ripresa ha messo alle corde gli avversari, che nel momento più difficile hanno calato l’asso, con il capolavoro su punizione di Ronaldo che ha rimesso a posto le cose per i campioni d’Italia, confermando come CR7 nelle partite che contano non manchi mai l’appuntamento con il gol. Nel finale poi è giunta anche l'autorete di Djidji, una punizione eccessiva per la formazione di Longo, ma che dimostra come alla Juve tavolta basti spingere solo un po’ sull’acceleratore per fare male.

Pensando che le prossime avversarie della banda di Sarri saranno il Milan e l’Atalanta, però, il black out di inizio secondo tempo potrebbe essere pericoloso, visto che si tratta di squadre di maggiore spessore e qualità, anche se la Signora nel finale ha vinto di goleada, approfittando di un Toro stanco e tutto scoperchiato in avanti. Alcuni bianconeri non sono apparsi al top, su tutti Pjanic, giustamente sostituito nella ripresa, la difesa è apparsa meno sicura e impenetrabile di altre volte: per arrivare allo scudetto ma, soprattutto, per fare strada ad agosto in Champions servirà qualcosa di più e di meglio.  

Per Longo, malgrado la terza sconfitta di fila, invece qualche buona nota c’é. Il passivo finale è pesante per il Toro, ma i granata hanno avuto sprazzi importanti, non sono stati solo passivi, come nella gara contro la Lazio, Verdi dopo un avvio al rallentatore ha suonato la carica, Belotti è stato il solito leone. Male, invece, il giovane brasiliano Lyanco in difesa: mercoledì contro il Brescia, in una gara da non sbagliare, urge il rientro di Nkoulou , anche se giocando con questa intensità il Toro ha le qualità per arrivare alla svelta a centrare l’obiettivo minimo della salvezza.

Cronaca. Per il primo derby a porte chiuse della storia, in un pomeriggio di caldo nemmeno troppo asfissiante per essere luglio, la Juve schiera tra i pali Buffon, consentendo al portierone di far segnare il record assoluto, con 648 partite in una serie A iniziata per lui 25 anni fa,  Rabiot compone il trio di centrocampo con Pjanic e Bentancur, mentre è Bernardeschi l’uomo scelto per completare il tridente offensivo con gli intoccabili CR7 e Dybala. Nel Toro, invece, Longo lascia fuori Nkoulou per affidarsi al brasiliano Lyanco nel centro della difesa, accanto ad Izzo, mentre l’ex Zaza parte dalla panchina, con Verdi partner d’attacco di Belotti e il jolly Berenguer esterno sinistro di centrocampo. Pronti via e dopo 130 secondi la Juve è già in gol, con il giocatore più in forma di questo periodo, Paulo Dybala: l’argentino slalomeggia in area granata, con Lyanco mandato al bar e Izzo, che per provare ad opporsi, finisce di toccare il tiro di quel tanto che basta a rendere la parabola imprendibile per Sirigu.

La squadra di Sarri insiste anche dopo aver sbloccato la situazione, per vedere il Torino nei pressi dell’area avversaria bisogna attendere quasi dieci minuti, con il tiro (deviato) di Berenguer, ma sul ribaltamento di fronte è decisamente più pericoloso il colpo di testa di Bentancur sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I bianconeri sembrano giocare come il gatto con il topo, CR7 e Dybala cercano le giocate difficili e di fino, mentre il Toro fa fatica ad arrivare dentro i sedici metri, anche se un bel pallone di Meite al 16’ non viene capito da Izzo, che arriva tardi perdendo una potenziale occasione in area.

La Juve, però, appena accelera sono dolori per la difesa granata, con Ronaldo che tenta la magia, trovando Sirigu attento, mentre sul prosieguo dell’azione la rovesciata di Bernardeschi non trova lo specchio della porta. Poco dopo l’ex viola cerca un’altra cosa difficile e così non va oltre l’esterno della rete, con il suo tentativo: il raddoppio, comunque, è nell’aria e arriva poco prima della mezz’ora, quando il Toro commette l’errore capitale di farsi trovare scoperto, nel tre contro tre condotto da CR7, alla fine Cuadrado si ’beve’ Lyanco appena entrato in area e poi fa secco Sirigu con un rasoterra forte e preciso.

Sopo dopo aver incassato la seconda sberla il Torino riesce a rendersi finalmente pericoloso, con la prima giocata degna di nota di Verdi, che trova Buffon pronto nella risposta, ma è solo una fiammata, poi è di nuovo e solo Juve, con la punizione di Cristiano Ronaldo, un po’ strozzata, che finisce larghissima rispetto alla porta di Sirigu al 34’, mentre nei minuti conclusivi la squadra di Sarri si limita ad amministrare il palleggio e la situazione, non facendo mai arrivare gli avversari dentro i suoi sedici metri. Nel recupero brivido, quando De Ligt tocca con il gomito sul tiro di Verdi, anche se è mezzo girato e con il braccio aderente al corpo: l’arbitro Maresca va a rivedere al Var dopo quasi due minuti e alla fine decide per il rigore, che Belotti trasforma di potenza.

Il gol dell’1-2 sembra regalare nuova linfa al Toro e a Verdi, che si rende subito protagonista di un pericoloso tiro-cross in avvio di ripresa, mentre poco dopo ci prova dalla distanza Meite, mentre al 6’ Berenguer sfiora il clamoroso pareggio, con Buffon decisivo nella respinta, mentre il successivo tap-in di Belotti sulla traversa, prima che il mischione provochi il gol, è del tutto inutile per il fuorigioco del Gallo. Nel frattempo, vedendolo nervoso e sotto tono, Sarri aveva fatto uscire Pjanic per affidarsi alla fisicità di Matuidi, mentre al 9’ si segnala ancora Simone Verdi, chiamando in causa dalla distanza Buffon. La Juve appare molto affaticata dal punto di vista fisico, il Toro ci crede e prende il pallino del gioco, come mai aveva saputo fare bel primo tempo, costringendo Sarri ad operare il secondo cambio, con l’impalpabile Bernardeschi al posto di Douglas Costa, subito protagonista di un bel numero appena entrato in campo.

Lyanco prova a sorprendere Buffon con un tiro dalla lunghissima distanza, una incursione offensiva di Danilo lancia il tentativo di riscossa di una Juve che trova, subito dopo il quarto d’ora, nel momento migliore del Toro, il 3-1. È una perla di perla di Ronaldo su calcio di punizione, con la palla che si insacca nel sette, nonostante il tentativo disperato di Sirigu. Il doppio svantaggio non sembra spegnere la verve granata, con una aggressività che non si era visto fino al 2-0, ma dovendo concedere spazi agli avversari rischia quando Dybala sfiora il 4-1, negato dal solito attento Sirigu.

Longo a metà ripresa toglie un po’ inspiegabilmente Verdi, per provare la carta delle due punte di ruolo, con l’ingresso del baby Millico, mentre Maresca inizia a sventolare cartellini in serie, due dei quali pesanti, perché Izzo salterà Toro-Brescia e Dybala (al pari di De Ligt) non ci sarà in Milan-Juve. Nel finale, però, da entrambe le parti la fa da padrone la fatica, così il quarto gol che arriva per i bianconeri è colpa di una sventurata deviazione del nuovo entrato Djidji nella sua porta, facendo assumere al punteggio un misura eccessiva per quello che il Torino aveva mostrato, almeno in avvio di ripresa.

Juventus – Torino 4-1

Juventus (4-3-3): Buffon; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Danilo; Bentancur, Pjanic (4’ st Matuidi), Rabiot; Bernardeschi (10’ st Douglas Costa), Dybala (34’ st Higuain), Ronaldo. All. Sarri

Torino (4-4-2): Sirigu; De Silvestri (35’ st Edera), Izzo, Lyanco, Bremer (38’ st Djidji); Ola Aina (38’ st Ansaldi), Meite, Lukic, Berenguer; Belotti, Verdi (22’ st Millico). All. Longo

Arbitro: Maresca di Napoli

Reti: 2’ Dybala, 29’ Cuadrado, 48’ pt (rig.) Belotti, st 16’ Ronaldo, 41’ Djidji (aut.)

Ammoniti: Bonucci, Pjanc, De Ligt, Izzo, Ola Aina, Dybala

Massimo De Marzi

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