Prosegue il cartellone estivo di Borgate dal Vivo in provincia di Torino.
Venerdì 10 luglio la scrittrice e blogger Enrica Tesio sarà a Rivalta, nell'Arena del Monastero, in compagnia del cantautore torinese Mao (Mauro Gurlino), con Gli adulti non esistono, che racconta, tra parole e musica, quella strana forma di adolescenza di ritorno chiamata "quarantolescenza", il ritrovarsi grandi, ma non adulti fino in fondo. Non uno spettacolo qualsiasi, ma quasi una seduta di autoanalisi collettiva. Conduce il gioco Lei, una ragazza degli anni Novanta, madre di due bambini, moglie separata, che vive nella luce riflessa delle icone della sua giovinezza, da Dirty Dancing ad Amélie Poulain, cresciuta con massime come "sii te stessa" e avendo appreso tutto quello che sa sull'amore da Pretty Woman. Le fa da controcanto, voce e chitarra, Lui, che negli anni Novanta un’icona di MTV lo è stato davvero, musicista stropicciato, padre, eterno fidanzato, cantastorie stralunato. Insieme parlano, recitano poesie, le suonano, ballano e mettono a nudo le loro paure e le loro speranze.
Sempre a Rivalta, domenica 12, sarà Davide Rivoira, il clown e artista di strada pluripremiato Giacomino Pinolo, a portare la magia evanescente delle bolle di sapone con Mezkla Magica, spettacolo coinvolgente di un clown contemporaneo che rivela le sue emozioni conducendo il pubblico in un mondo surreale e incantevole.
Infine, sabato 11 luglio, nella suggestiva cornice di Villa Erre, a Lanzo Torinese, sarà presentata la nuova traduzione di Dracula di Bram Stoker firmata Flavio Santi per Rizzoli. La lettura delle più evocative pagine del romanzo sarò affidata alla voce di Tommaso Ragno, che già nel 2019 aveva regalato al pubblico di Borgate dal Vivo una potente interpretazione del romanzo Il nome della rosa alla Sacra di San Michele.
Nelle parole di Flavio Santi, "la cosa più incredibile di Dracula – a parte, naturalmente, la clamorosa invenzione del personaggio stesso del Conte – è la lingua in cui il romanzo è scritto. Come è giusto che sia in letteratura, dove il come si racconta una storia conta tanto quanto il cosa si racconta".
"Questa traduzione - conclude - è il tentativo di rendere conto di questo multiforme pulviscolo di voci, portando maggiormente in superficie, rispetto alle traduzioni finora tentate, le caratteristiche salienti di ciascuna di queste voci. In fondo tradurre è anche (o soprattutto) questo: ridare voce. E la voce di questo Dracula è… molte voci. Un Dracula, dunque, multilingue ed espressionistico. Babelico".