- 09 luglio 2020, 14:01

Piante acquatiche, un universo affascinante

Gli esemplari che vivono negli oceani ci forniscono metà dell'ossigeno che respiriamo

Piante acquatiche, un universo affascinante

Buongiorno e bentornati in questa rubrica. Potete trovarci e interagire più facilmente con quesiti e nostre risposte sul nostro gruppo Facebook "Blossom Suite - Orchidee: cura e vendita". Ci occuperemo di dare semplici consigli per gestire le piante che teniamo in casa, sul balcone o in giardino.

Questa volta faremo una piccola panoramica sulle piante acquatiche. Le piante, con la loro straordinaria capacità di adattamento, con il passare del tempo si sono evolute per colonizzare ogni tipo di ambiente. Per resistere alle tundre polari, alle pendici alpine o, viceversa, all'arsura dei deserti o all’umidità e alle temperature dei tropici. Ma non si fermano alle terre emerse, vanno anche nei laghi e nei mari. Le forme marine, seppure alcune molto piccole, non vanno trascurate, infatti gli esemplari che vivono negli oceani ci forniscono metà dell'ossigeno che respiriamo. Assorbono anche il 90% del calore causato dai gas serra e un quarto dell'anidride carbonica prodotta dai combustibili fossili. La varietà è enorme… solo di plancton vegetale, che producono ossigeno, se ne sono registrati più di 35.000 specie


Fitoplancton al microscopio e poi fitoplancton tra le mani, ultima moda tra gli ingredienti da usare in cucina

Quindi esseri viventi estremamente importanti e preziosi per la salvaguardia nel nostro ecosistema.

Alghe oceaniche

Posidonia Oceanica in fioritura, una vera e propria pianta marina con radici, fusto fiori ed anche frutti

E anche con moltissimi usi sia a livello culinario (è un’alga la fibra che contiene il rotolino di sushi, ma anche come addensante per i gelati) ma anche cosmetico (sono alla base di molte creme, pomate etc…) ed infine anche un uso decorativo, per le specie compatibili dimensioni e caratteristiche, nei nostri acquari sia marini che di acqua dolce.

Esempi di acquari con pesci e alcune varietà di piante acquatiche come la Luydwigia Repens dalle foglie rosse

Poi ci sono tutta una serie di piante acquatiche che hanno una parte sommersa… ma anche una splendida parte emersa. Stiamo parlando di piante che offrono magnifiche fioriture, anche profumate, come le ninfee e i fiori di loto.

Ibridi di ninfea di colori diversi

Di ninfea ci sono molte varietà di specie diverse e ottenute per ibridazione. Si definiscono “rustiche” ninfee che possono resistere a inverni freddi, anche con il ghiaccio superficiale dell’acqua, per poi rifiorire a primavera estate. Non necessitano di grandi quantità d’acqua. Basta infatti un secchio o un contenitore di materiale resistente al sole, possibilmente opaco/scuro, mettere sul fondo una decina di centimetri di terreno argilloso. In questo substrato verranno messi i rizomi di ninfea. L’acqua deve essere mantenuta, con rabbocchi (mai cambiata), una profondità di 35/40cm. Esistono concimi specifici a lunga cessione che si danno, di solito, una volta per stagione. Ci sono molte varietà di ninfea… da piccole piante che si possono gestire in un secchio ad altre, di origine tropicale, che diventano molto grandi. La più grande è la Victoria Amazonica le cui foglie, che raggiungono i 6 metri di diametro, possono facilmente sostenere una persona

Victoria amazonica, la specie di ninfea più grande

Può essere una idea mettere nella stessa acqua, un po’ di pianta acquatica carnivora, come la Utricularia Australis (anch'essa con un fiore molto bello) in modo che elimini larve di zanzare ed altri insetti che possono proliferare in piccole pozze. Escamotages usabile se non ci sono pesci ovviamente. Oppure mettere piccoli pesciolini che ci penseranno loro a mangiare larve e insetti.

Utricularia Australis

Altra pianta acquatica molto famosa e con la fioritura molto bella è il fior di Loto, ossia Nelumbo Nucifera.

Pianta di origine asiatica che può raggiungere grandi dimensioni e altezze, disponibile in vari colori sia per diversità di specie che per ibridazione.

I semi di Loto sono piccole “noci” dal guscio legnoso. Questo va scarnificato, fino ad arrivare al seme di polpa bianca per far iniziare il processo di germinazione. I loti in autunno perdono le foglie e la pianta alla base va ritirata nello sfagno per il periodo invernale e rimesso in acqua inizio primavera.

Per maggiori informazioni, vi attendiamo sul nostro gruppo.

Domenico Simonetti

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