Economia e lavoro - 17 luglio 2020, 12:48

I clienti possono spendere meno? No problem, le sex workers abbassano i prezzi

Una valutazione statistica fatta su alcuni dei siti del settore più famosi ha messo in evidenza che le escort hanno abbassato i prezzi in tutto lo Stivale

I clienti possono spendere meno? No problem, le sex workers abbassano i prezzi

Una valutazione statistica fatta su alcuni dei siti del settore più famosi ha messo in evidenza che le escort hanno abbassato i prezzi in tutto lo Stivale. Il motivo? Se i clienti possono spendere meno, è tempo di fare un po’ di saldi. E come negare la correttezza di una politica finanziaria di questo tipo, dal momento che è stata adottata in tanti altri settori merceologici e di servizi? In tantissimi infatti hanno anticipato il consueto periodo di saldi (che sarebbe dovuto iniziare nella maggior parte delle province italiane l’1 agosto) già a luglio.

Dopotutto il periodo di chiusura delle attività e il conseguente investire per adottare le misure di sicurezza hanno di certo penalizzato i professionisti di tanti settori. Per ovviare ad un momento di difficoltà quindi le sex workers non ci hanno pensato troppo, pare, e hanno subito riadattato le proprie tariffe. Meglio qualche euro in meno, pur di tenere con sé i clienti affezionati. Dopotutto in questo tipo di attività rompere determinati tipi di legame può penalizzare il business.

Percentuali di abbassamento dei prezzi ed eccezioni

Lo studio relativo ai prezzi è stato fatto su alcuni dei portali per annunci legati al mondo del sesso più famosi. Uno di questi, per esempio, è quello per annunci di escort a Torino e dintorni. Le oscillazioni sono variabili tuttavia da provincia a provincia. A livello italiano possiamo parlare di un calo medio del 7%. Parliamo dell’1% a Bari, del 3% a Milano, del 6% a Palermo, dell’8% a Napoli. Ma anche di diminuzioni maggiori: il 12% a Firenze, il 17% a Genova e di un cospicuo e da record -30% di Gorizia.

Come accade sempre in periodo di crisi, seppure il trend è aumentare la propria competitività abbassando i prezzi, c’è tuttavia anche chi non può proprio farlo com’è stato per Novara e Pavia o chi ha addirittura fatto lievitare i costi. Qui e là, infatti, si sono registrati addirittura aumenti di prezzo, forse in ragione della grande diminuzione della clientela che è ancora titubante (giustamente) per via della situazione d’emergenza.

Sono salite le tariffe delle sexworkers a Massa Carrara, a Matera, a Taranto, a Varese, a Roma, a Bologna. Il record di aumento, con un +27%, è stato ad Isernia.

Le fonti dello studio

Fare le valutazioni su un tariffario così particolare, di un mondo che ancora non possiede di certo un’ufficiale categoria di lavoro, non è stata cosa facile e lo si è fatto a partire dalle interviste ai diretti interessati e dalle analisi sul volume di traffico dei siti più importanti del settore. Dalle recensioni degli utenti e delle professioniste che mettono gli annunci si è riscontrato un abbassamento dei prezzi confermato da entrambe le parti. Un confronto incrociato era d’obbligo visto che spesso negli annunci pubblicati ci sono informazioni sommarie o false.

L’abbassamento dei prezzi non significa ovviamente che resteranno tali a lungo, ma giusto il tempo della generale ripresa. È per questo che c’è chi parla più preferibilmente di periodo di saldi. Piano piano il giro d’affari riprenderà, anche se probabilmente per ritornare alla norma bisognerà aspettare l’autunno, sempre sperando che i numeri dei contagi rimangano invariati e contenuti.

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