Economia e lavoro - 17 luglio 2020, 20:02

Offerta di scambio su Ubi Banca, alla fine Intesa Sanpaolo rilancia: sul piatto altri 652 milioni

Messina: "Daremo vita a una realtà resa più forte dal rapporto con famiglie, imprese e Fondazioni di Cuneo e Pavia"

Offerta di scambio su Ubi Banca, alla fine Intesa Sanpaolo rilancia: sul piatto altri 652 milioni

Alla fine il rilancio è arrivato e con lui potrebbe esserci anche la svolta nell'Offerta pubblica di scambio (OPS) di Intesa San Paolo su Ubi Banca. Sul piatto, il gruppo finanziario con radici torinesi è pronto a mettere altri 652 milioni di euro, portando così il controvalore monetario a 4,12 miliardi, di cui 3,47 miliardi in azioni e oltre 652 milioni in denaro. Una decisione - si legge in una nota ufficiale - arrivata "alla luce del mutato scenario macroeconomico, seguito alla pandemia da Covid-19 e la situazione economico-finanziaria di Intesa San Paolo e di Ubi Banca nella trimestrale". Non ultimo, ha inciso anche il piano industriale aggiornato di Ubi, che di fatto poneva i dividendi dell'uno e dell'altro scenario sullo stesso piano.

"La nostra Offerta Pubblica di Scambio Volontaria sulla totalità delle azioni UBI Banca, lanciata lo scorso febbraio, nasce con l’obiettivo di creare una nuova realtà, leader nella crescita sostenibile e inclusiva - sono le parole del ceo di Intesa, Carlo Messina -. Ci ha mosso la certezza di poter generare benefici per tutti gli stakeholder: gli azionisti, le famiglie e le imprese clienti, le persone che vi lavorano, la comunità e l’ambiente in cui i due Gruppi operano. Tutto ciò nella convinzione di affrontare con lungimiranza il nuovo scenario del sistema bancario europeo degli anni ’20. Gli effetti della pandemia da COVID-19 stanno generando un nuovo contesto, profondamente più complesso: se per un verso questo conferisce una maggiore valenza strategica alle ragioni del nostro progetto, esso vede però duramente colpiti i territori in cui si concentrano gli azionisti e più in generale gli stakeholder di UBI Banca". 

"Abbiamo voluto dare massima attenzione alla difficile situazione di queste comunità, anche nell’ottica di evitare effetti divisivi, seppure non intenzionali, venutisi a creare tra stakeholder che si sono dichiarati, anche in fasi più recenti, favorevoli all’Offerta rispetto a chi si è espresso in maniera contraria - aggiunge Messina -. Per queste ragioni, e sulla base di analisi valutative aggiornate, una volta ottenute tutte le autorizzazioni previste – BCE, Banca d’Italia, Consob, Antitrust, IVASS – abbiamo deciso di aumentare il corrispettivo unitario dell’Offerta e di riconoscere, oltre alla prevista componente in azioni – comprensiva del premio – una componente in contanti".

Cambiano di colpo, dunque, gli scenari che fino a poche ore fa avevano fatto parlare - lato Ubi Banca - di un'offerta non adeguata. Non ultimo, era stato proprio il consigliere delegato Victor Massiah a ribadire il giudizio espresso dal consiglio di amministrazione sull'offerta di Intesa nella sua formulazione iniziale.

Ma al tempo stesso, era stato proprio il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, a ribadire questa mattina presso il grattacielo di corso Inghilterra che "l'offerta fatta era chiara", dunque lasciando presagire a una chiusura della porta a qualunque ipotesi di ritocco della proposta stessa.

E invece, sul fare della sera di questo venerdi 17 che passerà alla storia per altro, rispetto alla scaramanzia, ecco la svolta. Intesa rilancia: vuole Ubi. E il rilancio arriva proprio a metà del cammino che andrà a concludersi il 28 luglio.

"Insieme - conclude Messina - daremo vita a una realtà resa più forte dal rinsaldato rapporto con le famiglie, gli imprenditori e le Fondazioni di Cuneo e Pavia". "Creeremo una grande gruppo che, grazie al radicamento nei territori di appartenenza, sarà capace di rafforzare il sistema finanziario italiano e potrà ricoprire il ruolo di leader nello scenario bancario europeo".

Massimiliano Sciullo

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