La Filcams Cgil ha appreso le dichiarazioni dell'assessore Icardi (membro di una giunta a trazione Lega-FAT), che prospettano la possibilità della delocalizzazione parziale del servizio Cup Unico Piemonte. La Regione Piemonte sostiene che per sopperire al presunto malfunzionamento del Cup si possa, se pur parzialmente, delocalizzare.
Specifichiamo come dopo l'emergenza Covid 19, il CUP (come ovviamente prevedibile) abbia subito un forte incremento di telefonate dovute alla ripresa della programmazione di visite ed esami.
Per il bene di tutta la cittadinanza i rallentamenti e i disservizi denunciati debbono essere affrontati tempestivamente, ma non senza tener conto della professionalità, dell'importanza e della conoscenza del territorio da parte dei Lavoratori del Cup.
E' quindi necessario rafforzare il servizio di prenotazione dal lunedì al sabato, aumentando il numero degli addetti, ed eliminando le prenotazioni di domenica, prive di utilità in quanto i servizi ASL sono chiusi e quindi le prenotazioni vengono rinviate in automatico al lunedì.
Invece di pensare a spendere denaro pubblico con operatori in Albania, occorre che questa regione rafforzi ed ampli il Servizio Sanitario Pubblico; solo così si può rispondere concretamente e seriamente ai bisogni dei cittadini Piemontesi.
Questo non può essere consentito.
Denunciamo responsabilità precise in capo alla Regione Piemonte, il committente.
Il servizio CUP unico è d'interesse per l'intera collettività e come tale non può essere soggetto e oggetto di politiche di profitto o di risparmio, con conseguenze gravi anche in ambito occupazionale.
L'attuale sistema di gestione delle telefonate (il cui meccanismo è ben noto all'Assessorato alla Sanità) impedisce ai cittadini di poter scegliere la struttura e l'orario più agevole, con disagi che determinano nei fatti una contrazione del loro Diritto alla Salute.
Per queste ragioni chiediamo un incontro urgente con gli Assessorati alla Sanità e al Lavoro, alle Asl e all'ATI Rekeep Digital -Telecom-Engineering.