Un brutto Toro, dominato per larghi tratti dal Verona, viene salvato a metà ripresa dal colpo di testa di Zaza. E nei minuti di recupero un altro colpo di testa, del Gallo Belotti, si stampa sulla traversa. Il punto avvicina la squadra di Longo alla salvezza, ma sul piano del gioco questa prova è stata molto più simile a quella deludente di domenica a Firenze (e di tante trasferte di quest’anno) che non alle due precedenti uscite all’Olimpico, quando erano arrivate le vittorie, i tre punti e tre gol contro Brescia e Genoa.
Al cospetto di formazioni più organizzate, come l’ottimo Verona di Juric, sono venute fuori tutte le magagne di questo Toro, che anche quando mette in campo tutti i suoi uomini di maggiore qualità fa una fatica bestiale a costruire gioco ed occasioni, denunciando la sua cronica mancanza di qualità in mezzo al campo, cui si aggiungono amnesie difensive che consentono agli avversari di avere tante occasioni ogni volta. Gli ospiti sono stati poco cinici e per trovare l’1-0 hanno dovuto ricorrere all’ausilio del Var, consultato dall’arbitro Valeri dopo che aveva deciso di sorvolare sul contatto tra Borini e Nkoulou.
Lo stesso Borini ha trasformato, ma per fortuna del Toro gli unici lampi offrensivi di Ansaldi e Zaza hanno portato a confezionare l’1-1, che Belotti avrebbe persino potuto trasformare in una vittoria, in un finale giocato al piccolo trotto. Per blindare definitivamente la salvezza, a quato punto, bisognerà andare a vincere a domenica a Ferrara, contro la già retrocessa Spal. Non esattamente una impresa impossibile, pensando che gli estensi ne hanno appena prese 6 dalla Roma.
Cronaca. Nella sfida contro il Verona rivelazione (che prima della gara ha annunciato il rinnovo per tre anni del tecnico Juric) i granata vengono messi in campo da Longo con una formazione prettamente offensiva, come era successo due settimane fa contro il Brescia, con Verdi e Ansaldi esterni di centrocampo, al servizio della coppia Zaza-Belotti. Al centro della difesa c’è Lyanco, che stringe i denti e recupera, mentre in mezzo al campo tocca a Rincon dirigere il traffico, alla 100esima partita in A con il Toro. Avvio su ritmi molto soft, da tipica partita di fine stagione, ma quando aumentano le cadenze è il Verona a far vedere le cose migliori: al 12’ c’è un’occasione per Borini, che in scivolata manca l’appuntamento da pochi passi, su un lungo cross dalla trequarti che aveva sorpreso nettamente i difensori di Longo. Poco dopo De Silvestri è costretto ad alzare bandiera bianca, per un problema alla spalla accusato a seguito di una caduta: il difensore viene portato in ospedale per gli esami del caso, al suo posto Ola Aina.
Proprio il nuovo entrato viene subito saltato come un birillo da Lazovic, ma poi il Toro viene graziato da Verre che, tutto solo a centro area, ciabatta malamente, consentendo a Sirigu di salvarsi. Poco dopo Verre ci riprova da fuori, trovando ancora una volta Sirigu pronto nella risposta, stavolta coi pugni, poi un fuorigioco rende inutile il proseguimento dell’azione. Del Toro nessuna notizia nell’altra metà campo, Belotti è isolatissimo, tanto da essere costretto a partire largo e molto lontano dalla porta per avere un pallone giocabile, Zaza evanescente, Ansaldi lento e prevedibile, Verdi che si vede solo quando si tratta di battere una punizione. Il risultato è che la partita è totalmente in mano al Verona, che ci prova con l’attivissimo Borini e poi con il solito Verre, mqa ai gialloblu manca sempre qualcosa al momento dell’ultimo passaggio o della conclusione.
Zaza è in ritardo sul pallone di Belotti, che aveva fatto un controllo da manuale su un lungo lancio, ma questa resta l’unica fiammata granata, poi torna a macinare gioco il Verona, con un tentativo deviato di Pessina e un tiro-cross insidioso di salcedo sul quale Nkoulou spazza a un metro dalla porta. Prima dell’intervallo c’è ancora tempo per un tentativo di Lazovic e uno di Verre, mentre si fa fatica a considerare occasione un tentativo su punizione di Verdi. Il copione non cambia in avvio di ripresa, sono sempre gli ospiti a far vedere le cose migliori,trovando il meritato premio al 10’: in prima istanza Valeri aveva sorvolato sul contatto tra Borini e Nkoulou, poi viene invitato dal Var a rivedere le immagini e l’arbitro decide di assegnare il rigore, che lo stesso esterno gialloblu trasforma, spiazzando Sirigu.
E’ il solito Belotti a suonare la carica per i suoi, con una prolungata azione personale al 13’, ma il Gallo non riceve alcuna assistenza dai compagni, che invece sembrano farsi prendere dal nervosismo, iniziando a collezionare cartellini in serie. Inizia il valzer dei cambi e Longo decide di rischiare togliendo il nervosissimo e già ammonito Lyanco per aggiungere un altro esterno offensivo come Berenguer, passando alla difesa a tre. Un lampo improvviso regala il pareggio al Toro, con la prima giocata d’autore di Ansaldi, capace di sfornare un bel cross sul quale Zaza di testa mette anticipa il suo marcatore e mette alle spalle di Silvestri.
Nel finale i ritmi calano vistosamente e il pari sembrava accontentare tutti, ma da un paio di spunti di Berenguer nascono due situazioni interessanti, che però Belotti non sa sfruttare a dovere, soprattutto nella prima occasione, sporcando la conclusione sottomisura. Anche il Verona ci prova, con una sventola dalla distanza del nuovo entrato Dimarco, che fa venire i brividi a Sirigu, sibilando a fil di palo, ma l’occasionissima è quella di Belotti nei minuti di recupero, con un imperioso stacco di testa che vede infrangersi sulla traversa il possibile 2-1. Ma sarebbe stato un premio eccessivo per questo Toro.
Torino – Verona 1-1
Torino (4-4-2): Sirigu; De Silvestri (14’ Ola Aina), Lyanco (20’ st Berenguer), Nkoulou, Bremer; Verdi, Meite, Rincon, Ansaldi; Zaza, Belotti. All. Longo
Verona (3-4-2-1): Silvestri; Rrhamani, Gunter, Empereur; Faraoni, Pessina, Veloso, Lazovic (34’ st Dimarco); Borini (34’ st Stepinski), Verre (6’ st Eysseric); Salcedo (18’ st Zaccagni). All. Juric
Arbitro: Valeri di Roma
Reti: st 11’ Borini (rig.), 21’ Zaza
Ammoniti: Empereur, Lyanco, Nkoulou, Zaza, Verdi, Eysseric