Politica - 23 luglio 2020, 11:00

Violenze nel carcere di Torino, Grimaldi (LUV):"In attesa del processo, è opportuno il commissariamento"

"Opportuno che il Ministero della Giustizia affianchi il direttore del carcere de Le Vallette fino a fine processo, e faccia tutti gli investimenti necessari per migliorare le condizioni della casa circondariale"

Violenze nel carcere di Torino, Grimaldi (LUV):"In attesa del processo, è opportuno il commissariamento"

Riguardo alle presunte torture che parte dei poliziotti carcerari avrebbero inflitto ad alcuni carcerati delle Vallette, il minimo che si possa fare è attendere lo svolgimento del processo che partirà a seguito del lavoro svolto dai Pubblici Ministeri, e richiedere le comunicazioni in aula del nostro garante regionale” – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, da tempo impegnato sulle condizioni carcerarie piemontesi con il progetto “codice a sbarre”.

“Quello però che occorre affermare con fermezza – prosegue Grimaldi – è che, al di là dei confini esatti dei reati imputati, degli sviluppi futuri del processo, e anche per garantire una miglior difesa agli imputati, è opportuno che il Ministero della Giustizia affianchi il direttore del carcere de Le Vallette fino a fine processo, e faccia tutti gli investimenti necessari per migliorare le condizioni della casa circondariale torinese e per decongestionare la struttura”.

Al carcere delle Vallette - la struttura più complessa d’Italia, con tutti i circuiti tranne il 41bis - i detenuti hanno da anni superato in modo stabile le 1400 unità (solo l’emergenza Covid ha reso possibile scendere temporaneamente a poco meno di 1300, comunque trecento in più della capacità della struttura) a fronte di un personale che arriva alla metà. Gli educatori – prosegue Grimaldi – si contano sulle dita di due mani e ogni anno denunciamo i tentativi di suicidio sventati e le condizioni terribili di alcuni padiglioni. In un Paese in cui si dovrebbe sempre di più parlare di sovraffollamento delle carceri, della mancanza di operatori ed educatori, di pene e misure alternative, purtroppo anche questa terribile vicenda sembra non smuovere la coscienza dell’opinione pubblica e della politica”.

Occorre ringraziare il lavoro dei Garanti – commenta ancora Grimaldi – la cui presenza si è dimostrata assolutamente fondamentale, e di molti agenti della polizia carceraria: la maggior parte di loro si sono comportati onorevolmente e avrebbero indagato per mesi, in silenzio, sulle violenze messe in atto dai colleghi”.

Sono certo – conclude Grimaldi - che il sottosegretario Giorgis che oggi sarà al Lorusso e Cutugno possa raccogliere l’appello che facciamo da tempo: serve migliorare le condizioni di vita dentro le carceri italiane, fermare ogni deriva carcerocentrica con misure alternative, aumentare l’occhio vigile degli educatori e l’attenzione della società per far sì che le opportunità di reinserimento siano il vero obiettivo della pena”.

comunicato stampa

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