“Apprendiamo con sollievo la notizia della rimozione dall'incarico del direttore del carcere di Torino, Domenico Minervini, e del comandante della polizia penitenziaria, Giovanni Battista Alberotanza”. È il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, da tempo impegnato sulle condizioni carcerarie piemontesi con il progetto “codice a sbarre”.
“Restare al proprio posto, e rimanere direttore del carcere e comandante della polizia penitenziaria durante un processo così delicato e importante, che interessa accuse così pesanti – prosegue Grimaldi – sarebbe stata una scelta davvero incomprensibile. Per questi motivi siamo stati gli unici a formulare la richiesta di commissariamento dei vertici del ‘Lorusso-Cutugno’ e ringraziamo il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) che ha ascoltato il nostro appello”.
“Da questo momento – commenta Grimaldi – il compito di tutti noi dev’essere quello di contribuire a rendere le pareti delle carceri sane e trasparenti: crediamo che dietro alle sbarre esistano dei diritti, pertanto riteniamo che in quei luoghi servano più educatori e più vigilanza attiva”.
“Questa triste vicenda – conclude Grimaldi – può essere però l’impulso decisivo per raccogliere i numerosi appelli che facciamo da tempo: serve migliorare le condizioni di vita dentro le carceri italiane, fermare ogni deriva carcerocentrica con misure alternative, aumentare l’occhio vigile degli educatori e l’attenzione della società per far sì che le opportunità di reinserimento siano il vero obiettivo della pena”.