Era stato annunciato a maggio, e questi lunghi mesi di lavoro da remoto, seppur discriminanti per il settore, hanno almeno permesso agli artisti di riflettere, ragionare e riorganizzarsi per l'autunno. L'ottava edizione del Torino Fringe Festival, annullata in primavera a causa dell'emergenza Coronavirus, avrebbe dovuto accogliere 52 spettacoli sparsi su venti giorni di programmazione per la città. Ora cambia la logistica, così come l'approccio con il pubblico, ma l'essenza rimane la stessa.
L'appuntamento con il Fringe slitta a dopo l'estate, per una due-giorni, il 12 e 13 settembre, di immersione artistica innovativa che permetterà di recuperare, se non l'intera programmazione, almeno il messaggio e la filosofia del festival stesso.
"Sono stati pensati una serie di appuntamenti che possano portare il teatro verso il pubblico - raccontano i direttori artistici Cecilia Bozzolini, Lia Tomatis, Pierpaolo Congiu, Michele Guaraldo, Valentina Volpatto e Costanza Frola -: uno show itinerante che va ancora di più in questa direzione, un metaforico filo che percorre e unisce la città toccando luoghi simbolici. La crisi mondiale legata alla pandemia ha stravolto le nostre vite, le nostre abitudini. Il lockdown ha imposto la chiusura di molte attività, prima tra le quali lo spettacolo dal vivo. Abbiamo quindi pensato di ribaltare il rapporto: non sarà il pubblico ad andare verso il Festival, ma il Festival ad andare verso il pubblico".
In queste nuove vesti, il Fringe salirà letteralmente "a bordo" di un bus - grazie alla collaborazione con Torino Magica e Cavourese -, che percorrerà le vie della città per l'intero weekend. La musica della Bandakadabra farà da colonna sonora live durante l'intero tragitto, mentre gli artisti della compagnia di circo contemporaneo MagdaClan animeranno ciascuna stazione.
Sabato 12 settembre il primo appuntamento con le performance itineranti sarà ai giardini Lamarmora alle ore 10. Nel tratto pedonale di via Roma, alle 11.15, il secondo stop; alle 12.30, in piazza Vittorio, terza e ultima tappa mattutina. Nel pomeriggio, alle 16, il bus approderà all'ospedale Regina Margherita, poi in largo Saluzzo alle 17.15 e, alle 18.30, al parco del Valentino.
Domenica 13 si riparte alle 10 da piazza Statuto; alle 11.15 spettacolo in piazza Benefica, alle 12.30 alla Tesoriera. Ne pomeriggio, alle 16 in piazza della Repubblica, alle 17.15 in piazza Foroni e, per concludere, alle 18.30 al parco Aurelio Peccei.
Oltre alla parata, sono anche previsti spettacoli normati dalle attuali restrizioni in merito al contenimento dei contagi. Sabato 12, alle ore 20.30, nell’Arena della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani andrà così in scena “Le donne baciano meglio”. Alle 21, presso l’Arteficio (giardino pubblico di via Carlo Ignazio Giulio), Stefano Santomauro presenterà “Like”. Domenica 13 da Luoghi Comuni San Salvario “Concert Jouet”, alle 20, mentre il Teatro delle Temperie porta in scena “Lo Stronzo” di nuovo alla Casa del Teatro. Infine, alle 21, l'Arteficio accoglierà ancora Paolo Faroni in “Un’ora di niente”.
L'edizione numero otto prenderà il nome di Materia, evocando l'assunto secondo cui "in natura nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma". Spiega l'art director Richard Rizzo, che ha curato il restyling del sito e della brand identity del Fringe: "‘’Era inevitabile che un periodo di cambiamento così radicale non cambiasse anche il volto dell'arte, degli artisti, dei teatri e di tutti coloro che vivono di spettacolo dal vivo. A chi come noi dedica se stesso e cerca di cambiare le proprie abitudini, la forma, la funzione delle cose, la propria arte e il proprio pensiero a seconda del tempo in cui sta vivendo. Come anche nel design e nell'arte, a volte, estetica e funzionalità trovano un connubio bilanciato e indissolubile rendendo un oggetto, un'opera, una performance immortale e senza tempo’’.
"Le difficoltà sono davvero tante - aggiunge ancora la presidente del Fringe Ceclina Bozzolini - e lo scenario incerto rende tutto molto complicato, ma nonostante questo si è cercato di mantenere vivo lo spirito del Festival, ovvero di arrivare al pubblico e di sostenere il comparto dello spettacolo dal vivo. Da un lato, anche se con una programmazione ridotta, si è cercato di far tornare a lavorare gli artisti. Dall’altro si sta facendo anche un importante lavoro di consolidamento della rete di operatori del settore per offrire alle compagnie la possibilità di presentare il proprio lavoro ai programmatori di stagioni e festival per il prossimo anno’’.
Infine, rispetto alla prospettiva di trasferire sul web alcuni elementi della manifestazione, la direzione ha poi deciso di utilizzare i canali multimediali lavorando alla stesura di contenuti originali, ad hoc, che raccontino la crisi vissuta dal teatro in questi mesi. Sono così anche in fase di programmazione una serie di appuntamenti in streaming, tra settembre 2020 e aprile 2021, che virtualmente accompagneranno il pubblico fino alla nona edizione del Torino Fringe Festival.