La riduzione del 25% sulla sola parte variabile della Tari non accontenta il settore turistico-ricettivo torinese che nel 2020 dovrà fare i conti con un calo del fatturato del 70-80%. Federalberghi Torino ritiene la misura troppo timida rispetto ai danni subiti dal comparto alberghiero con l’emergenza sanitaria da Covid-19.
L’Associazione di categoria chiede una cospicua riduzione per il 2020, una rateizzazione del versamento del saldo Tari di quest’anno e una riduzione del 50% per il 2021. "Nei primi 7 mesi del 2020 Torino ha visto andare in fumo oltre il 60% dell’occupazione camere rispetto al 2019 e 1 milione 200mila presenze, il 20-30% delle strutture alberghiere è ancora chiuso per contenere le perdite e l’intera categoria subirà un calo del fatturato tra il 70% e l’80% con prospettive per il futuro che non infondono ottimismo", dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino.
"La riduzione del 25% sulla sola parte variabile della Tari che determina un risparmio del 12/13% sul totale del tributo è un pannicello caldo che non aiuta minimamente una categoria sempre più in ginocchio. Chiediamo, all’intero Consiglio comunale, coraggio e rispetto per una categoria che non è solita richiedere aiuti e che da sempre contribuisce con continuità e regolarità al tessuto produttivo cittadino".
"Comprendiamo che le nostre richieste possano risultare gravose per le casse del Comune e che anche Torino, come molti altri comuni, deve gestire risorse rese ancora più scarse dall’emergenza sanitaria ma ci sono città come Bologna che hanno voluto sostenere il proprio settore turistico-ricettivo riducendo del 50% la Tari", conclude Borio.