Attualità - 19 settembre 2020, 08:40

Riparte il campionato, anno zero per Juve e Toro

I bianconeri a caccia del decimo scudetto consecutivo con il debuttante Pirlo in panchina e una rosa ancora incompleta: il vantaggio sulla concorrenza non appare più siderale. Giampaolo e tanti volti nuovi in casa granata, a caccia di rivincite dopo una stagione disastrosa

Riparte il campionato, anno zero per Juve e Toro

Mai nella storia del calcio italiano erano passati appena 48 giorni tra la fine di un campionato e l’inizio di quello successivo. Il 2 agosto la serie A più lunga della storia (complice il lockdown dovuto al covid) è andata in archivio con lo scudetto della Juve e oggi già si riparte, con la serie A tenuta a battesimo dal nuovo Toro targato Giampaolo, che inizia la sua avventura dall’Artemio Franchi di Firenze.

Si ricomincia come si era concluso: stadi chiusi (almeno per adesso), l’incubo del coronavirus che aleggia sul campionato, tante società in difficoltà economica, Juve squadra da battere. O forse no. I bianconeri, che inseguono il decimo scudetto consecutivo, partono ancora in pole position ma il loro vantaggio sulle inseguitrici non appare più abissale come nel recente passato. Perché c’è l’esordiente Andrea Pirlo in panchina, una scommessa ancora da vincere, anche se stiamo parlando di un uomo di grande intelligenza e del miglior centrocampista italiano degli ultimi vent’anni. Madama nella sua storia si era già affidata in passato a tecnici giovani (Trapattoni e Conte su tutti), mai però ad un debuttante assoluto, che in pochi giorni è passato dalla guida della Under 21 a quella della prima squadra.

Il suo carisma, il fatto che fosse un allenatore già in campo e la considerazione di molti che si tratti di un predestinato non sono ancora argomenti sufficienti per dire che la scelta della Juve sia stata quella giusta. E poi, nonostante alcuni colpi interessanti, soprattutto quel Kulusevski che era stato acquistato dal Parma già a gennaio c’è una rosa ancora incompleta, che in queste giorni di mercato non ha visto arrivare a Torino la prima punta tanto auspicata dal nuovo tecnico:

Pirlo si attende uno tra Suarez e Dzeko (con il secondo largamente favorito), ma intanto nessuno dei due ci sarà domani sera contro la Sampdoria. Prima della fine della sessione è annunciato anche l’arrivo di un grande centrocampista, ci sarà qualche cessione dolorosa da fare, ma allo stato attuale - tenendo conto che i bianconeri partono senza gli infortunati Dybala e De Ligt - l’Inter del grande ex Conte è in scia a questa Juve, lasciando presagire un campionato incerto ed interessante fino alla fine. Complice anche quello scontro diretto che il calendario ha fissato alla penultima giornata.

Sul fronte granata, invece, è davvero un anno zero, dopo l’ultima disastrosa stagione, iniziata con i preliminari di Europa League e conclusa con l’incubo della retrocessione. Ed allora il Toro ha cambiato moltissimo: mercato in mano a Davide Vagnati (che era diventato direttore sportivo già a maggio), la panchina affidata a Marco Giampaolo, chiamato a riscattare il flop milanista, con molti nuovi arrivi già confezionati, nonostante le trattative ancora aperte e almeno un altro paio di colpi siano annunciati. Con Rodriguez, Vojvoda e Murru ci sono finalmente quegli esterni di difesa che erano mancati nell’ultima stagione, Linetty è un centrocampista di qualità che serve ad un reparto povero di giocatori di spessore (e per questo ancora bisognoso di innesti). Ma, alla fine della fiera, per il Toro i due migliori acquisti sono state le conferme di Belotti e Sirigu: un centravanti ed un portiere di questo valore non li hanno neppure alcune big.

Il Toro stavolta parte a fare spenti, sognando di diventare la sorpresa della stagione, ma le prime due giornate che il calendario ha riservato a Giampaolo non sono esattamente un invito a nozze, visto che dopo la trasferta di Firenze ci sarà la sfida contro quell’Atalanta che ancora evoca il ricordo di un terrificante 0-7 casalingo lo scorso gennaio. Forse, proprio per questo, il nuovo tecnico ha scelto il basso profilo, a poche ore dal debutto: "Abbiamo fatto solo tre amichevoli, con tante assenze tra infortuni e convocazioni in Nazionale. I miei parametri sono inerenti al percorso che abbiamo fatto in allenamento, non in altro. E abbiamo fatto bene”.

“Ora dobbiamo scoprire chi siamo: lo vogliamo fare con orgoglio e senso di responsabilità, i calciatori ci metteranno la qualità". Alle 20 di stasera cominceremo a capire qualcosa di più del nuovo Toro.

Massimo De Marzi

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