“Una cosa è l’opinione sull’aborto, l’altra è impedire che si possa abortire: la politica ascolti i medici e faccia un passo indietro”. E’ questo il messaggio che i Radicali torinesi rivolgono a Maurizio Marrone, reo di voler rivedere la somministrazione della pillola abortiva Ru486 in Day Hospital.
A difendere a spada tratta la pratica ormai in voga da oltre dieci anni è il principale fautore della somministrazione, il dottor Silvio Viale: “Si lasci che siano i medici a gestire con le donne le condizioni migliori per l’aborto”. Viale, medico del Sant’Anna, spiega: “L’aborto è una procedura ormai sicura. Da 10 anni utilizziamo la pillola con le donne che vanno a casa dopo la prima somministrazione, non c’è alcun motivo sanitario perché rimangano in ospedale o sotto controllo prima dell’assunzione del secondo farmaco, che è quello che provoca l’aborto”.
La richiesta dei Radicali è semplice: la politica non entri a gamba tesa su una questione delicata ma sanitaria, che si presta a un facile inquinamento e disinformazione. “Sull’aspetto etico e morale non va discusso e va accettato, dal punto di vista politico e legale il Paese deve garantire la possibilità di abortire nelle migliori condizioni”, attacca Viale.
Il medico politico ha ricordato inoltre come dal punto di vista sanitario, il Piemonte sia il punto di riferimento in Italia: “Siamo la Regione che ha il 47% di Ru486 nel 2018, i dati dei primi otto mesi al Sant’Anna ci raccontano che il 52% di aborti nel primo trimestre sono effettuati con la pillola e questi salgono al 58% se si considerano quelli del secondo trimestre”.
Da qui l’appello al presidente Cirio: “Ascolti gli esperti. La questione Covid ha fatto sì che i virologi diventassero fondamentali, è così anche per il caso della Ru486 occorre ascoltare gli esperti, che sono quelli che praticano gli aborti”.
Durissima poi la coordinatrice Patrizia De Grazia: “Sul tuo corpo decidi tu o decide il Vaticano? Decidi tu o decide Maurizio Marrone? 19 anni fa, i radicali vennero lasciati da soli a combattere per la legalizzazione della pillola RU486, per l'aborto farmacologico. Quella battaglia la vincemmo. Marrone e i tanti Marrone che vogliono farci tornare indietro di decenni sul diritto di autodeterminazione delle donne, hanno già perso e sono soltanto ridicoli”.