"La costi benefici del governo, la relazione che ha indotto la Corte dei Conti a bocciare il Tav e 35 anni di studi dimostrano a chiare lettere che la Torino-Lione è un'opera che non produrrà benefici economici e sarà devastante per l'ambiente. Cirio e la solita cricca Sì Tav continuano a dare sfoggio di una retorica trita e ritrita, una litania da pubblicità anni '80 impregnata di false promesse su felicità e progresso". Lo dice Francesca Frediani, consigliera regionale a 5 stelle.
"Ma dati e modelli scientifici alla mano raccontano altro. Cirio vada pure a scuola (dove fra l’altro i numeri li sanno leggere e comprendere), così potrebbe imparar qualcosa in più sulle reali esigenze dei nostri giovani".
"Il bilancio delle emissioni di Co2 dell’opera - spiega Frediani - sarà negativo per decenni persino usando le stime di traffico gonfiate dai sostenitori della grande opera. Il beneficio ecologico millantato dai fan della Torino Lione è una chimera. Per ottenere un presunto beneficio dal passaggio di treni al posto dei camion (forse) bisognerà aspettare almeno 20 o 30 anni e nel frattempo scavare un immenso buco nella montagna in cui una super talpa sposterà tonnellate di materiale che dovrà essere smistato in Piemonte. Il Quaderno numero 8 dell’Osservatorio (quindi dati forniti da pro-tav) mostra che durante tutta la costruzione del tunnel le emissioni aumenteranno di circa 1 milione di tonnellate di Co2 l’anno, accumulando nel tempo oltre 12 milioni di tonnellate. L’effetto negativo durerà almeno per altri 12 anni dopo la fine dell’opera".
"Solo dopo il 2050 quindi il bilancio della CO2 potrebbe cominciare a essere positivo a patto che le previsioni ultra-ottimistiche risultino veritiere. E sulla soglia di una crisi climatica e sanitaria senza precedenti, appurato che i benefici economici della grande opera non saranno mai quelli previsti 30 anni fa, vogliamo ancora lasciarci influenzare dal green washing delle lobby del cemento e sperperare miliardi di euro per un faraonico buco nella montagna".