Economia e lavoro - 19 ottobre 2020, 12:00

La presenza online può essere il vero "vaccino" al Covid-19 per le piccole imprese

L'impatto della pandemia è stato rapido, radicale e grave per tutte le aziende di ogni settore e dimensione in tutta Italia.

La presenza online può essere il vero "vaccino" al Covid-19 per le piccole imprese

L'impatto della pandemia è stato rapido, radicale e grave per tutte le aziende di ogni settore e dimensione in tutta Italia.

Nonostante una graduale ripresa delle attività commerciali dopo il lockdown, molte imprese rimangono incerte sul loro futuro, data la debolezza del sentiment dei consumatori e una riduzione della spesa a causa della recessione.

Molte piccole imprese tendono a operare con flussi di cassa ridotti, quindi queste aziende devono affrontare sfide significative per restare a galla.

Anche nel resto del mondo non se la passano granché bene

Un sondaggio condotto da Straight Times su 1.000 piccole imprese di Singapore ha rilevato che quasi due intervistati su tre hanno affermato di essere in grado di portare avanti le proprie aziende per meno di sei mesi sulla base del flusso di cassa esistente.

Questo sondaggio ha evidenziato anche che la maggior parte di queste aziende guarda alla digitalizzazione come a un modo per sopravvivere a questo difficile periodo.

Cosa facciamo in Italia

In effetti, tre piccole imprese su quattro in Italia stanno già investendo in tecnologia per migliorare le proprie prestazioni nonostante le preoccupazioni sull'incertezza del futuro.

Purtroppo però questi investimenti sono ancora molto parziali e segnati da anni di disinteresse in questo settore e quindi spesso finiscono per andare nella direzione sbagliata, soprattutto quando si cerca il risparmio ad ogni costo.

Nelle ultime settimane invece, oltre a dover dedicare tempo e risorse per tali iniziative, i proprietari di piccole imprese si trovano di fronte un enorme numero di opzioni quando si tratta di valutare soluzioni digitali a loro disposizione, rendendo difficile determinare quella più adatta.

Allora quali sono i passi che un azienda deve compiere per creare la propria
presenza sul web?

In questi casi si deve sempre ricordare che il mondo di internet funziona esattamente nello stesso modo in cui funziona il mondo reale.

La prima cosa da fare quando si vuole fare impresa è quella di pianificare ciò che si vuole vendere, a chi lo si vuol vendere e dove.

Chi ha già un azienda questo lo ha già fatto e quindi non resta che creare il proprio punto vendita.

Dovrà quindi capire come approcciare al Web al meglio per predisporre il proprio mercato online.

Proviamo quindi a capirci di più e mettere ordine tra tutti i fattori che definiscono la presenza online di un'azienda.

Cos'è il punto vendita nel web e nella realtà?

Il punto vendita nel mondo reale è un negozio, fatto di mattoni che si trova in un luogo geografico specifico.

Chi apre un negozio fisico, mette in moto su di esso molti investimenti e aspettative per renderlo accogliente, bello e funzionale, poiché è il luogo in cui tutto accade.

Il luogo in cui il cliente capisce l'azienda, scopre i prodotti, conosce il personale, si affeziona e decide di tornare.

Il negozio nel mondo web corrisponde al sito ecommerce.

Il sito e commerce rappresenta a tutti gli effetti il negozio fisico nella vita odierna.

E' importantissimo capirne il valore se si vuol riuscire nel web.

Infatti nel negozio fisico il cliente è prima di tutto “isolato” da stimoli esterni e comunica con un unico interlocutore, l'azienda che lo sta ospitando (riprenderemo questo concetto ) attraverso:

  • Vetrina (Pagina iniziale che mostra messaggi promozionali, prodotti ben ambientati e scintillanti, promozioni, pagine rivestite dai colori aziendali)
  • Armadi interi di prodotti (il catalogo dei prodotti ricco di foto, descrizioni dettagliate e informazioni utili )
  • Commessi (Operatori Chat o telefonici che aiutino il cliente ad acquistare)
  • Registratori di cassa (Sistema di pagamento online dove il cliente può pagare in diversi modi)

Spesso si tende, per risparmiare, a pensare al proprio punto vendita in modo fuorviante, ad esempio si tende a fraintendere il valore dei Social Network o dei Market Place come Amazon o Ebay.

Allora Amazon e Facebook? Posso creare li il mio negozio?

Si! Si può creare un banco sarebbe meglio dire.

Una differenza che sembra sottile ma è fondamentale.

Questi sistemi (Facebook, Instagram, Amazon, Ebay) sono l'equivalente terreno, rispettivamente di piazze e mercati, che hanno proprie regole e spazi, in cui si può aprire un esposizione o una bancarella, servono per pubblicizzarsi e spingere gli utenti più “in basso” verso un ambiente più personalizzato e isolato da distrazioni, il negozio online.

Infatti su Facebook un utente ha a disposizione uno spazio enorme e si trova immerso in un ambiente dove può “molto facilmente” mettere a confronto tante aziende, cambiare strada e distrarsi e in un mondo veloce, un fattore come questo può fare la differenza.

Quindi Facebook, Twitter, Instagram, Amazon e Ebay, servono tutti in maniera diversa, per aiutare a guidare i clienti nella direzione del negozio.

Invece Google a cosa corrisponde?

Google è un po' più complicato da trasporre nella realtà di tutti i giorni.

Questo perché Google rappresenta un po' un frullato ben fatto di :

  • Edicole
  • Cartelloni pubblicitari
  • Info Point
  • Mappe
  • Elenchi del telefono

Quindi potremmo riassumere Google come l'insieme delle vie che compongono le nostre città, in cui cerchiamo e troviamo tutto ciò che ci serve.

La differenza è che Google ordina le sue strade per temi e non per regioni, città e numeri civici.

Sei più visibile quanto più sei accurato nel descrivere ciò di cui parli.

Ora che abbiamo semplificato i rapporti tra mondo reale e mondo del web è più facile capire come rapportarvisi e a quali aspetti si deve dare attenzione quando si vuole andare online.

Formarsi è importante

Imparare a capire come funziona il web e anche le figure che lavorano nel web, è importante almeno quanto entrare effettivamente nel mondo del web con la propria azienda.

Quindi è importante fare corsi che informino su come funziona un sito web, ma anche i motori di ricerca, i social Network!

Per gli imprenditori, un consiglio è seguire non corsi specialistici, ma cercare corsi che abbiano un ampio spettro informativo, che forniscano una panoramica più ampia possibile sugli elementi che compongono il mercato web.

Fatti e cifre

Se ancora ci fossero dubbi sul fatto che ormai la stragrande maggioranza delle persone compra in rete, andiamo a vedere qualche cifra.

L'Europa è il continente con il più alto tasso di penetrazione di Internet, che attualmente si attesta all'85%.

Questo tasso è cresciuto del 5% rispetto al 2018. In effetti, l'attuale numero di utenti europei che accedono a Internet è pari a 727,56 milioni.

Nel 2019 in Europa il 70,6% della popolazione ha acquistato qualcosa in rete.

Questa percentuale è destinata ad aumentare al 72,6% nel 2020 e al 78% nel 2024. In media, il 64,5% di gli utenti hanno effettuato acquisti online nell'ultimo anno tramite un dispositivo mobile e il 79% ha ordinato prodotti tramite un marketplace.

L'Italia nel mercato Europeo è quarta nei consumi dopo UK Germania e Francia, ma il dato pazzesco è che solo il 12% delle aziende italiane è attrezzato per vendere online.

Quindi tutto è in divenire.

Cosa fa il Governo per il Commercio elettronico?

Tra tutti questi attori, il più lento ad agire è come sempre quello della politica.

Ancora infatti, le iniziative sulla digitalizzazione sono in carico alle regioni che stanziano ancora pochi fondi.

Ma ciò che è anche certo è che i siti di commercio elettronico sono gli unici che possono continuare a vendere durante il lockdown e DPCM restrittivi.

Conclusioni

E' vero il Covid19 è veramente una piaga per il nostro sistema di commercio.

Ma guardando il lato positivo, questa Pandemia costringe tutti noi e la nostra classe dirigente a evolvere il modo in cui lavoriamo, guardare con un occhio più attento al mondo del web, prima che questo diventi preda esclusiva di grandi gruppi e investitori.

L'Italia ha sempre prodotto personaggi che in tempo di crisi hanno saputo come destreggiarsi lasciando il segno nei tempi, vedremo presto se sapremo mantenere alto il nome delle nostre tradizioni.

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