Cultura e spettacoli - 22 ottobre 2020, 12:05

"Nella lingua e nella spada": al teatro Astra la passione civile di Oriana Fallaci

Nuova Produzione TPE: un melologo di più anime, scritto e interpretato «a solo» da Elena Bucci, rilegge la relazione fra la scrittrice e giornalista italiana e Alexandros Panagulis, il rivoluzionario greco morto in un misterioso incidente nel 1976

"Nella lingua e nella spada": al teatro Astra la passione civile di Oriana Fallaci

Nella lingua e nella spada – in solo è un «melologo di più anime» che si ispira alla storia del poeta e rivoluzionario greco Aléxandros Panagulis e della giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci. I due si incontrano per un’intervista il giorno in cui Aléxandros, per tutti Alekos, incarcerato per un attentato al dittatore Geōrgios Papadopoulos, viene liberato grazie ad un forte movimento internazionale, e restano allacciati, fra discussioni, lotte per la libertà, allegria, solitudini e speranze, fino alla morte di lui per un misterioso incidente, nel 1976.  

Lo spettacolo è in scena al Teatro Astra da giovedì 29 ottobre a domenica 1° novembre 2020 per Re / Start, la stagione settembre-dicembre di TPE – Teatro Piemonte Europa. Nella lingua e nella spada – in solo è una nuova produzione TPE – Teatro Piemonte Europa realizzata assieme a Le belle bandiere, Ravenna Festival, Napoli Teatro Festival - Fondazione Campania dei Festival. Sul palco in a solo una pluripremiata protagonista del teatro italiano come Elena Bucci, per anni compagna di ricerca di Leo de Berardinis, che ha curato anche l’elaborazione drammaturgica e la regia. Il fondamentale apporto musicale è firmato da Luigi Ceccarelli. 

Aléxandros trova nella poesia una cura per resistere alla violenza della tirannia e del carcere; Oriana fa del suo lutto un libro. Irriducibili, spesso isolati e solitari, mai vinti nella vitalità e nell’energia, trasformano il dolore in scrittura, memoria di tutti, un tesoro al quale attingere quando manca il coraggio. Spiega Elena Bucci: «Proverò a raccontare con le mie povere parole di lei e di lui, di quell’epoca, di quella terra e della mia, dell’entusiasmo per alcuni artisti – eroi? - che vissero l’orrore della dittatura senza piegarsi, cantando: nella lingua e nella carta è la loro spada. Grazie a loro allargo il mio sguardo di fortunata nata in tempo di pace fino al limite del buio che si avvicina». 

Luigi Ceccarelli crea la drammaturgia musicale integrandovi le improvvisazioni di Michele Rabbia e Paolo Ravaglia, mentre voce e movimenti dialogano con il suono. Sullo sfondo è la musica greca, che ha saputo accogliere la musica latina, araba e balcanica fino a farne una sintesi che ci identifica tutti in un unico linguaggio. 

comunicato stampa

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