"Qui, dove le distanze di sicurezza anticontagio non possono essere rispettate, il Covid incombe come una minaccia fatale". Reclusa da un mese alle Vallette, Dana Lauriola, portavoce No Tav detenuta per una condanna diventata definitiva, affronta il tema del Coronavirus in carcere nell'ultima lettera inviata a Notav.info, sito internet di riferimento del movimento che si oppone alla Torino-Lione.
"Si spera, consapevoli e con il timore - scrive - Un paese civile attento alle fasce più deboli della popolazione, la popolazione detenuta è una di queste, si attrezzerebbe in maniera diversa. Il carcere non è un luogo isolato, decine se non centinaia di persone entrano ed escono ogni giorno per permettere il funzionamento, così come è organizzato".
"E allora si attende e si spera, temendo l'interruzione dei colloqui con i propri cari e di parte delle attività che, col passare dei giorni, appaiono sempre più probabili", conclude Dana Lauriola.
Sull'emergenza coronavirus nelle carceri, è intervenuta la consigliera regionale del M5S Francesca Frediani: "Nelle ultime due settimane i casi sono più che raddoppiati ed ora coinvolgono 150 detenuti e 200 operatori fra agenti, medici e infermieri. La situazione inizia ad essere allarmante e l’attenzione va mantenuta alta, considerata la latenza con cui il sistema carcerario ha risposto all’emergenza virus durante la prima ondata".