Sarà svelato domani in diretta Facebook, l'ultimo lavoro realizzato in Barriera di Milano dall'artista Alessandro Bulgini. L'appuntamento con Opera Viva, 13 verticale: Che? è alle ore 18.30, sulla pagina Flackback Fair.
Il tema scelto quest’anno dalla fiera - accolta in forma diffusa, a Torino, dal 3 all'8 novembre - è Ludens, ispirato al racconto di fantascienza La variante dell’Unicorno di Roger Zelazny e all’opera di Johan Huizinga: il gioco inteso come fondamento della vita umana e della creatività, come approccio fondamentale per la ricostruzione continua del mondo.
"Il manifesto di Bulgini riassume in qualche modo il racconto composto in questi mesi dagli altri artisti coinvolti e lo trasferisce su un altro piano - sostiene Christian Caliandro, curatore del progetto -. Un vecchio uomo che fa le parole crociate, seduto mollemente su una sdraio, in una pineta vicino Livorno l’estate scorsa. L’inquadratura dell’immagine lo priva della testa: lo decapita. Sulla gamba, esibisce un tatuaggio con Ernesto Che Guevara. Il titolo dell’opera è volutamente ambiguo: le lotte del passato, il sogno della rivoluzione, il volto del Che come simbolo di ribellione, sono ormai dimensioni relegate nel ricordo, come frullate insieme nella post-storia. Così, la condizione attuale non è tanto quella della resa ma piuttosto del riposo, della fine di tutte le battaglie che trascolorano nell’oblìo".
Il rimando, in questo caso, è alla celebre fotografia Man Without Head (1993) di Joel Peter Witkin, immagine che l’autore considerava una delle più tristi che avesse mai composto: un uomo che ha ancora ai piedi i calzini, simbolo di quotidianità e di normalità, è seduto senza testa, privo cioè di identità.
Nel manifesto di Bulgini, il vecchio con il ventre gonfio di birra che si dedica sulla sdraio alle parole crociate è il simbolo di uno spirito guerriero che si è ormai definitivamente assopito, in un presente in cui la dimensione prevalente non è in fondo, forse, quella del fallimento, ma quella di una serena e dimessa disperazione.
Un’analisi lucida ma critica sulla condizione dell’uomo contemporaneo sempre in bilico tra azione e inerzia, simulazione e realtà, rivoluzione e conservazione.





