Politica - 02 novembre 2020, 13:52

L'annuncio di Conte: "Limiti alla circolazione delle persone di sera e alla mobilità tra regioni. Più restrizioni nelle zone a rischio"

Parlando poco fa alla Camera il premier ha anticipato alcune misure presenti nel nuovo Dpcm: "Indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio e misure via via più restrittive. L'inserimento di una Regione nelle diverse aree avverrà con un'ordinanza del ministro della Salute"

L'annuncio di Conte: "Limiti alla circolazione delle persone di sera e alla mobilità tra regioni. Più restrizioni nelle zone a rischio"

Parlando poco fa alla Camera (farà lo stesso al Senato nel tardo pomeriggio) il premier Conte ha anticipato alcune delle misure che saranno presenti nel Dpcm in arrivo domani, facendo anche riferimento alle chiusure più restrittive che riguarderanno regioni e territori a rischio.

Le misure che certamente saranno inserite nel Dpcm sono, ha annunciato Conte, la didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori, il nuovo limite di riempimento dei mezzi pubblici al 50%, i limiti alla mobilità tra regioni a rischio, la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, tranne che per acquisti di generi alimentari o nelle farmacie o parafarmacie. Per quanto riguarda il nuovo orario del coprifuoco a livello nazionale, Conte non ha specificato se sarà alle 21, come sembra, o alle 18 (come potrebbe accadere nei territori a rischio) ma ha semplicemente detto che «ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera». Tra gli altri provvedimenti, chiuderanno anche i musei, le sale bingo e quelle per le scommesse.

Il premier ha poi parlato di norme più rigide e maggiori limitazioni differenziate che verranno applicate alle regioni, suddivise per fasce di rischio. «Nel prossimo Dpcm - ha aggiunto Conte - indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio e misure via via più restrittive. L'inserimento di una Regione nelle diverse aree avverrà con un'ordinanza del ministro della Salute».

Sempre a proposito delle aree più colpite, Conte ha riferito che «il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcuni territori. L'indice Rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore».

«Nella situazione attuale fino al 95% per cento delle persone presentano sintomi lievi. I ricoverati in terapia intensiva a ieri in Italia erano 1.935, poco più della metà dei posti letto attivati grazie alle forniture del governo con il commissario straordinario. Esiste un'altra probabilità - ha concluso il premier - che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese. Non stiamo subendo una insostenibile pressione nei reparti di terapie intensiva ma registriamo un preoccupante affollamento, in particolare nelle terapie sub-intensive e nell'area medica in generale».

redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU