Non si sana la ferita della vertenza Alcar, azienda che sta creando più di una preoccupazione in tuta la val di Susa. Proprio per questo motivo, stamattina si è tenuta presso la Curia Vescovile di Susa (alla presenza dell'arcivescovo Cesare Nosiglia, da sempre attento a questi temi) un in contro alla presenza delle delegazioni sindacali di Fim-Cisl e Fiom-Cgil.
"La vicenda della Alcar rappresenta un ulteriore tassello di una situazione sociale ed economica molto difficile che attanaglia il territorio dell’area metropolitana torinese da diverso tempo, ulteriormente complicata dalla pandemia", dicono i sindacalisti di Fim Cisl.
Proprio Nosiglia ha ribadito solidarietà e vicinanza ai lavoratori. "Si tratta di un’azienda che ha ancora, grazie al suo capitale umano, le possibilità di rimanere sul mercato per dare futuro e sviluppo al territorio e alle famiglie dei lavoratori - dicono ancora i rappresentanti degli addetti -. Le possibilità di mantenere questo sito produttivo d’ eccellenza nella Val di Susa sono legate all’impegno che tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda devono mantenere: le istituzioni pubbliche e il mondo imprenditoriale (insieme ai sindacati) possono collaborare per trovare una via d’uscita dignitosa per il lavoro e per le persone".
In questo senso, prefettura, Ministero e Regione sono già al lavoro per trovare soluzioni concrete. "Dalla conoscenza di questa vicenda abbiamo anche appreso l’alto attaccamento che gli stessi lavoratori hanno mostrato per la loro azienda e per il loro lavoro, mettendo a disposizione proprie risorse per salvare il lavoro e la produzione. Rimaniamo fiduciosi che una soluzione positiva possa essere trovata attraverso la strada della leale collaborazione tra mondo dell’impresa, del lavoro e delle istituzioni pubbliche".




