Economia e lavoro - 04 novembre 2020, 18:05

Covid e imprese del benessere: "Il lockdown non fa che aprire la strada agli abusivi"

De Santis (Confartigianato Torino): "Per parrucchieri, estetisti e barbieri si prospetta il danno della chiusura e la beffa degli irregolari". Per 12mila imprese danni da 45 milioni solo a novembre

Covid e imprese del benessere: "Il lockdown non fa che aprire la strada agli abusivi"

Da una parte ci sono i decreti, le ordinanze regionali, le leggi, le norme sanitarie, i regolamenti, le indicazioni e le interpretazioni. A tutto ciò si aggiungono le paure, i “sentito dire”, le notizie -inesatte o incomplete -, che rimbalzano. Il comparto delle imprese del benessere di Torino e del Piemonte (acconciatori, estetisti, barbieri e così via) da tempo vive sotto una montagna di incertezze e preoccupazioni. Già messi con le spalle al muro dagli scorsi mesi di serrata - con i mancati fatturati, tasse e mutui da pagare, debiti da restituire, dipendenti da sostenere economicamente, burocrazia da combattere e costi sostenuti per la riapertura - ora si trovano ad affrontare la prospettiva di un nuovo e indefinito lockdown, come quello previsto per le ‘zone rosse’.


E' questo l'allarme che arriva da Confartigianato Torino che snocciola numeri da brividi: "In questi settori in Piemonte si registrano 12.449 imprese artigiane del settore dei servizi di acconciatura e altri trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai circa 22mila addetti. Sono stati stimati gli eventuali mancati ricavi di novembre per le imprese del benessere del Piemonte in 45 milioni circa, per il mese di dicembre il danno sarà maggiore".


A questo si aggiunge anche la minaccia degli abusivi: già "forti" in tempi di normalità, ma ancora più insidiosi ora che le maglie si stringono. "Secondo un recente calcolo di Confartigianato, si stima che in Piemonte colpiscano direttamente il 20% delle imprese regolari. Ed è comprensibile che alla vigilia di un possibile lockdown, che nel comparto del benessere e della cura della persona sia allarme per il proliferare abusivi e irregolari che offrono “servizi itineranti e a domicilio” per il taglio dei capelli, manicure e trattamenti estetici.


Ogni giorno riceviamo decine di telefonate e mail con richieste di chiarimenti e richieste di supporto da parte degli artigiani che lavorano nel benessere - commenta Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino -. I parrucchieri e operatori dei centri estetici, si sono districati tra mille problemi, pesantissime limitazioni, sono stati i primi a chiudere e gli ultimi ad aprire, hanno investito per garantire la massima sicurezza per i clienti e ora si ritrovano a dover rimettere in gioco la loro stessa sopravvivenza con un’altra ipotetica chiusura".

In questo momento di emergenza sanitaria, che ha già penalizzato prepotentemente le imprese del settore benessere, che rappresentano una delle dieci categorie che hanno registrato la performance peggiore in questo scenario dominato dal Covid19 - afferma Giuseppe Falcocchio, referente area benessere di Confartigianato Torino - non possiamo più tollerare che operino indisturbati gli abusivi e gli irregolari e che oggi non rispettano le norme igienico sanitarie e che lavorano indisturbati in barba a tutti i divieti e le chiusure. Quindi le imprese regolari potrebbero chiudere, mentre per gli abusivi il lockdown sarà ‘morbido’?”.

M.Sci

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