“Sono migliaia le imprese obbligate a chiudere che potrebbero non riaprire più. Ogni minuto perso a fare polemica è un minuto in meno dedicato a loro”. Prova a spegnere così le polemiche Chiara Appendino, nell’ultimo giorno di “normalità” prima che Torino e il Piemonte entrino in lockdown.
Gli attacchi delle Regioni al Governo, con il presidente Cirio a guidare il gruppo dei Governatori adirati, sono arrivati sino alle porte di Palazzo Civico. La sindaca però ha scelto un approccio diverso: “Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare pancia a terra per uscirne fra 14 giorni. Punto”.
Dalla prima cittadina arriva una difesa del Governo e dell’operato del premier Giuseppe Conte: “In questo momento drammatico, le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità. Il Governo l'ha fatto, stabilendo dei criteri di rischio per le Regioni”. Le misure, secondo la sindaca, sarebbero in qualche modo legittimate dalle “migliaia i piemontesi bloccati in casa da un sistema sanitario che per stessa ammissione della regione, non sta reggendo”.
“Adesso bisogna mettere subito in atto un piano dettagliato e concreto che ci faccia passare alla fascia di rischio inferiore e che ci porti Torino e il Piemonte fuori dal lockdown il prima possibile”, ha concluso Appendino.