Un'Italia a due velocità: la prima più dinamica e attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alle fonti rinnovabili, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, alla crescita degli spazi naturali. La seconda, più statica con un andamento troppo “lento” nelle performance ambientali delle metropoli soprattutto sul fronte smog, trasporti, raccolta differenziata e gestione idrica.
È questa la fotografia scattata da Ecosistema Urbano 2020, il report annuale sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore, che racconta quel lento cambiamento green in atto nella Penisola. A testimoniarlo in primis le città di Trento, Mantova, Pordenone, Bolzano e Reggio Emilia in vetta alla classifica generale di Ecosistema Urbano 2020 che si basa sui dati comunali relativi al 2019, quindi ad un contesto pre-pandemia.
“Il Piemonte rispecchia i chiaroscuri nazionali – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – con due capoluoghi in top ten (Biella e Verbania) e uno alla 15esima posizione generale (Cuneo). Decisamente male le altre città regionali ed Aosta, con Novara alla 42esima posizione e le altre tutte oltre la metà classifica. Pessima la situazione di Torino (80esima) e Alessandria (addirittura 93esima). Pesano senza dubbio una pessima qualità dell’aria ed una raccolta differenziata in entrambi i casi sotto il 50%. Negli ultimi mesi si è molto investito su ciclabilità e mobilità alternativa, tanto da fare del capoluogo regionale una città riferimento a livello nazionale e da rientrare (insieme a Milano) nelle 17 best practices individuate in Ecosistema Urbano con la sharing mobility. Si è tracciato un percorso. È necessario andare fino in fondo, con decisione e determinazione”.
Non può mancare uno sguardo alle grandi città. Nella classifica generale di Ecosistema Urbano 2020 in ripresa Torino 80 esima in graduatoria (lo scorso anno era 88esima) e Bari 84esima (lo scorso anno era 87esima), lieve calo in graduatoria invece per Bologna 16esima (lo scorso anno era 13esima) e Venezia 27esima (lo scorso anno era 16esima).
In generale i grandi centri faticano a dare risposte alle criticità che le attanagliano. A confermarlo i numeri sempre più elevati delle concentrazioni di biossido di azoto o dei giorni di superamento dei limiti dell’ozono a Torino, il crescente numero di auto circolanti per Torino e Roma (Torino a 64 auto ogni 100 abitanti, Roma a 62) e l’immobilismo nei numeri del trasporto pubblico ancora a Roma.