Attualità - 15 novembre 2020, 12:15

Spesa amica, chiacchiere al telefono e meeting virtuali per disabili: a Mirafiori la solidarietà combatte il lockdown

Otto i progetti sociali che hanno risposto al bando indetto dalla Circoscrizione 2, per fronteggiare la seconda ondata della pandemia

Una videocall dell'associazione Mondoenne

Una videocall dell'associazione Mondoenne

C'è l'assistenza ai senzatetto nei dormitori, la videocall settimanale con i ragazzi disabili, per sopperire alle attività di gruppo, o la classica borsa della spesa consegnata fuori dal portone per chi non può uscire di casa. Queste, e molte altre, le proposte contenute negli otto progetti che hanno risposto al bando della Circoscrizione 2 (chiuso il 29 ottobre) per reperire iniziative solidali a fronte dell'emergenza pandemica in questo nuovo periodo di lockdown.

Tutte le azioni dovranno essere realizzate entro il 31 dicembre 2020. Le aree di intervento riguardano le nuove povertà manifestatesi allo scoppiare dell'emergenza sanitaria, il sostegno alle relazioni familiari e ai minori, la vicinanza alla popolazione anziana e ai portatori di handicap abitanti del territorio di Mirafiori e Santa Rita. 

I risultati delle open call sono stati presentati nei giorni scorsi in sede di commissione dal coordinatore alle politiche sociali Vincenzo Camarda.

La parrocchia San Luca, in via Negarville, accoglie senzatetto dallo scorso novembre, e, come spiega il parroco Marco Marzano, "assieme al Gruppo di Volontariato Vincenziano realizzeremo borse spesa che possano rispondere al bisogno primario di persone già in assistenza e di altri che si aggiungeranno, in questo periodo di carenza lavorativa dettato dalla pandemia. Gli stessi aiuti vorremmo anche indirizzarli ai pagamenti pagamenti delle bollette di luce e gas".

A pochi metri di distanza, l'associazione Aris si occupa della consegna a domicilio di alimenti, dell'aiuto compiti, a distanza, per bambini e ragazzi più fragili e di corsi di italiano per stranieri in via telematica. 

A Mirafiori Nord, anche il Redentore, con il progetto "Come manna nel deserto", chiede un contributo per la raccolta e la distribuzione di viveri, in collaborazione con le altre quattro parrocchie del territorio (Ascensione, Pentecoste, Santissimo Nome di Maria e Sant’Ignazio). "Da gennaio - racconta il parroco Alberto Savoldi - non sono più permesse le raccolte saltuarie nei supermercati.  Prima, con cinque l’anno, riuscivamo a mettere da parte tra i 900 e i 1000 kg di alimenti. Abbiamo altre due fonti di approvvigionamento, il Banco alimentare, che però ha diminuito le erogazioni ai centri d'ascolto parrocchiali, e le donazioni dei privati cittadini. Abbiamo oltre 60 nuclei familiari che si rivolgono a noi, nel quartiere, contiamo quindi, con il contributo della circoscrizione, di colmare parte della raccolta viveri".

Prosegue, poi, lo storico intervento di Colazione Insieme nei dormitori torinesi, di cui due, Tazzoli e San Luca, insistono nel quartiere Mirafiori, con, rispettivamente, 25 e 50 posti per senza fissa dimora. Non potendo più farvi accedere i volontari per servire la cena, come da regolamento igienico-sanitario, l'associazione si è affidata a un catering per la preparazione di più pratiche monodosi.

C'è poi tutta la sfera assistenzialistica che interessa le più diverse fasce della popolazione, a cominciare dagli anziani, La Cooperativa sociale Solidarietà ha attivato lo sportello Silver Point, reperibile chiamando un numero verde per la richiesta di beni di prima necessità. Individuati i problemi specifici, gli operatori si muovono sul territorio intervenendo presso le famiglie in difficoltà economica o i soggetti in quarantena, impossibilitati a uscire.

Un discorso analogo riguarda la Cpd - Consulta per le persone in difficoltà con sede in via San Marino, che ha puntato molto, nel primo lockdown come in quello attuale, sulla compagnia e il conforto a distanza per tutte le persone a rischio isolamento, lontani dalla socialità e dal contatto umano. "Il nostro progetto Insieme a casa tua - spiega la referente Elena Menin - ha l'obiettivo di instaurare un dialogo piacevole e costruttivo al telefono, parlando con gli utenti dei loro interessi e ricordi, per distogliere qualche minuto l'attenzione dal Covid e dalla situazione drammatica che stiamo vivendo. Abbiamo anche prodotto un video al giorno, diffuso su YouTube e i gruppi Facebook e WhatsApp, con tutorial, audiolibri, lezioni di inglese, consigli per il benessere personale. Tutti strumenti utili al supporto psicologico".

Infine, sono due le progettualità riservate a ragazzi e adulti disabili.

I Buffoni di Corte offrono tre incontri di socialità digitale, proponendo online i laboratori generalmente fatti in presenza con i 150 ragazzi seguiti. "Ci siamo trovati in una situazione estremamente difficile - ammette il presidente Luca Nicolino -, la nostra realtà da tanti anni è alla ricerca di nuovi spazi. Ora ci stiamo incontrando sul web con i ragazzi, ma, col passare del tempo, non sarà più sufficiente, c’è bisogno di presenza. L’abbiamo riscontrato col rientro a settembre, dopo il primo lockdown: la regressione, in alcuni ragazzi, ha portato molto sconforto all'interno delle famiglie". 

Fino a fine dicembre, anche l'associazione Mondoenne darà appuntamento a tutti i membri di "Extraordinarie avventure" in forma virtuale. Videochiamate di gruppo e meet organizzate permetteranno di discutere di come i disabili e le loro famiglie vivono nel quotidiano l'emergenza sanitaria e spiegare, in modo semplificato rispetto al linguaggio normativo, tutte le novità sui provvedimenti ministeriali per il contenimento del contagio. "Faremo una chiamata a settimana a ogni nucleo - spiega la referente Daniela Marando - per monitorare lo stato di salute fisica e psichica di tutti i componenti, verificandone i bisogni specifici. Sarà utile per prevenire gli stati d'angoscia e lo stress emotivo dettato dalla reclusione". 

Manuela Marascio

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