Il Teatro Stabile di Torino ha lanciato ufficialmente questa mattina, in collaborazione con la Scuola Holden e con il sostegno della Fondazione CRT e della Fondazione Compagnia di San Paolo, il progetto "ARGO. Materiali per un’ipotesi di futuro”, che vedrà coinvolti, dal 23 novembre al 15 dicembre, 70 esponenti della scena torinese.
Un networking tra artisti - che negli anni si sono distinti per la qualità e l’impatto del proprio lavoro - come base per una rinnovata comunità di professionisti dello spettacolo e pubblico, contrastando, come sottolinea il direttore dello Stabile Filippo Fonsatti, “il senso di irrilevanza che oggi grava sul comparto dello spettacolo dal vivo”.
Il titolo dato al progetto si rifà alla celeberrima nave su cui si imbarcarono gli Argonauti, guidati da Giasone, alla ricerca del vello d’oro. Allo stesso modo, 63 figure di spicco - selezionate attingendo sia al bacino delle realtà teatrali non sostenute da fondi statali (cosiddette extra Fus) basate a Torino, sia da quello composto dagli artisti indipendenti - sono stati suddivisi in sette gruppi, ciascuno capitanato da un leader: Domenico Castaldo, Michele Di Mauro, Gian Luca Favetto, Jurij Ferrini, Marco Lorenzi, Olivia Manescalchi, Elena Serra. All’interno di ogni équipe sarà presente un editor-facilitatore che avrà il compito di elaborare e sintetizzare le idee e i contenuti affrontati nel corso del lavoro: Alessandro Avataneo, Guglielmo Basili, Federico Favot, Francesco Gallo, Marina Gellona, Federico Madiai, Umberto Morello.
Oltre ad Alessandro Baricco, parteciperanno al progetto in qualità di testimoni sette artisti torinesi di chiara fama e/o che rivestono ruoli istituzionali: Eugenio Allegri, Valerio Binasco, Emiliano Bronzino, Laura Curino, Valter Malosti, Beppe Rosso e Gabriele Vacis.
Gli obiettivi di ARGO sono molteplici: la formazione degli artisti partecipanti su temi del presente, tecnologie digitali e metodi di lavoro innovativi; la coesione della comunità artistica del territorio e il rafforzamento della sua identità e consapevolezza; la riflessione sulle funzioni del teatro e dello spettacolo dal vivo nel contesto sociale futuro; la creazione di valore culturale attraverso l’elaborazione collettiva di materiali e proposte da consegnare ai portatori di interesse; il sostegno agli addetti del comparto teatrale cittadino attraverso un’innovativa opportunità d’impiego e reddito.
Obiettivo di ciascuno dei team non sarà la creazione di nuovi testi o di progetti destinati alla rappresentazione scenica, ma l’elaborazione di sette oggetti digitali politici (un manifesto, una mappa concettuale, una fake-identity, un gioco/esperienza, una campagna di comunicazione, un messaggio alla nazione, un podcast), ossia di materiali per un’ipotesi di futuro da testare con gruppi di cittadini e da mettere poi a disposizione della comunità, degli opinion maker, dei prossimi candidati sindaco della Città di Torino e del Ministro per i Beni e le Attività Culturali.
I sette temi affrontati dai gruppi di lavoro indagano il contesto presente, sollecitando proposte e visioni: "Zero. Ripartire da qui per progettare la scena della società futura"; “Centimorgan (cM). La mappa genetica del teatro che è stato e che sarà”, "Senza corpo. Identità digitali e autonarrazione: da noi stessi al nostro personaggio”, “Parabasi. Parlare al pubblico e alla comunità”, “Elisir. L’arte come ingrediente di un nuovo equilibrio”, “Congiunzioni. Dialoghi e relazioni per superare il distanziamento”, “Open. Il gioco come spazio aperto di rappresentazione e partecipazione".
"Ogni anno - sottolinea Fonsatti - sono oltre 400 le figure artistiche e le maestranze tecniche impegnate nell’attività istituzionale del Teatro Stabile e sono decine le compagnie teatrali professionali che lavorano con costanza sul territorio cittadino. Il 2020 sarà ricordato come uno degli anni più difficili per i lavoratori dello spettacolo di tutto il mondo, e gli effetti della pandemia sono stati pesanti anche per gli artisti torinesi".
"Per questo - conclude - lo Stabile sente forte il dovere morale e la responsabilità civile di dialogare, coinvolgere e sostenere la comunità teatrale cittadina. E lo fa con una proposta progettuale che rappresenta una risorsa preziosa di talento creativo e visionarietà".
Tutto il processo creativo avrà la durata di un mese circa e si svolgerà interamente online, sfruttando le tecnologie digitali, le piattaforme di videoconferenza e gli strumenti offerti dal web per la condivisione di idee e le attività di co-progettazione.