Economia e lavoro - 20 novembre 2020, 18:42

Anche i migliori cedono al Covid, la pandemia fa crollare del 23% pure l'export dei distretti piemontesi

Secondo il Monitor della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, il valore della diminuzione è di 1,3 miliardi di euro. Interrotta una serie positiva che durava dal 2016. Solo l'agroalimentare resiste (+3,3%), come il Polo Ict

Anche i migliori cedono al Covid, la pandemia fa crollare del 23% pure l'export dei distretti piemontesi

Anche i primi della classe devono sopportare pagelle negative. Ma non per colpa loro: è il Covid ad aver colpito anche i migliori, a livello economico. Ovvero i Distretti e i poli tecnologici piemontesi che, per la prima volta dal 2016, si trovano a far i conti con un segno meno nelle esportazioni. Un -22,8% che vale 1,3 miliardi di euro, mentre lo scorso anno il dato complessivo era di 11,4.

L’andamento 2020 dei dodici distretti tradizionali e dei due poli tecnologici del Piemonte emerge della nuova edizione del Monitor dei primi sei mesi messo a punto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. E si registra come sia stato soprattutto il secondo trimestre (quello del lockdown) ad abbassare i risultati: un -35,9% rispetto al -8,7% del primo trimestre, quando gennaio e buona parte di febbraio erano rimasti immuni dal contagio.

A soffrire, con una differenza poco marcata tra mercati maturi e nuovi mercati (tra il 22 e il 24%) sono state soprattutto le vendite in Svizzera, Francia e Stati Uniti e Regno Unito. Cali di export si registrano anche verso Cina, Hong Kong e Giappone.

Soltanto l'agroalimentare resta con il segno positivo, insieme all'Ict
A livello di settori, limita i danni (ancora una volta) l’Agro-alimentare, che addirittura cresce del 3,3% mentre soffrono soprattutto i comparti della Meccanica e della Moda, con esportazioni più che dimezzate rispetto al primo semestre 2019. Il Tessile di Biella e l’Oreficeria di Valenza hanno accusato la frenata dei consumi. Per la gioielleria ha inoltre inciso il forte incremento dei prezzi dell’oro che ha depresso la domanda mondiale. Il comparto della Meccanica (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia, Macchine utensili e Robot industriali di Torino, Frigoriferi industriali di Casale Monferrato e Macchine tessili di Biella) ha risentito dei blocchi nei Paesi appartenenti alle catene del valore internazionali e dell’incertezza che condiziona le decisioni di investimento. Il sistema Casa, rappresentato in Piemonte dal piccolo distretto dei Casalinghi di Omegna, ha subito un calo di export del 21,7%.

Nel settore del cibo, ad andare particolarmente bene sono stati Caffè, confetterie e cioccolato torinesi (+35%, pari a 91 milioni di euro) e del Riso di Vercelli (+17,8%, pari a 23 milioni di euro). Gli altri distretti del comparto hanno registrato cali, ma contenuti. 

Le esportazioni dei due Poli tecnologici regionali hanno avuto invece un andamento differente. Il Polo ICT di Torino nei primi sei mesi del 2020 ha visto crescere le proprie esportazioni del 2,5% (8 milioni di euro), grazie ad un primo trimestre particolarmente positivo. Per il Polo aerospaziale del Piemonte le esportazioni sono calate del 23,7% (112 milioni di euro).

Previsioni per il futuro: lo scenario resta incerto, "ma c'è più consapevolezza tra le imprese"
La capacità di recupero varia da settore a settore. Lo scenario resta molto incerto e fortemente condizionato dall’evoluzione della pandemia. Tuttavia, diversamente dalla scorsa primavera, le imprese piemontesi appaiono maggiormente preparate ad affrontare eventuali misure restrittive, aiutate anche dal fatto che la produzione nell’industria manifatturiera questa volta non è stata fermata.

“Noto nelle imprese una maggiore consapevolezza rispetto alla necessità di adattare scelte e progetti alla situazione contingente - commenta Teresio Testa, responsabile della Direzione regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo - Un vantaggio della nostra Regione è la presenza di filiere di fornitura ravvicinate, in grado di realizzare ogni tipo di lavorazione, che occorre preservare e sostenere. Sarebbe il momento giusto per realizzare investimenti in digitalizzazione e conversione green".

Massimiliano Sciullo

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