Attualità - 01 dicembre 2020, 17:00

Libero Scambio, l'accusa di ViviBalon: “Accanimento verso i poveri per spostare l'attenzione da problemi più seri”

L'associazione che gestisce il mercato di Via Carcano risponde alle polemiche delle ultime settimane, mentre dal tavolo in Prefettura non si escludono soluzioni alternative alla chiusura

Libero Scambio, l'accusa di ViviBalon: “Accanimento verso i poveri per spostare l'attenzione da problemi più seri”

Sul Libero Scambio, nelle ultime settimane, si è detto di tutto e di più: dalla delibera regionale che ne ha sancito la fine (poi sospesa a causa della pandemia) alle parole dell'arcivescovo Cesare Nosiglia, sono state diverse le voci politiche e non a esprimersi sulla vicenda.

Nell'ultimo tavolo di lavoro tra Prefettura, Regione e Città, nel frattempo, si è deciso di effettuare altri approfondimenti tecnici non escludendo ipotesi alternative. A farsi sentire, per fornire una propria versione dei fatti e replicare ad alcuni attacchi ricevuti, è anche ViviBalon, l'associazione che gestisce il mercato di via Carcano: “Da parte di alcuni membri della Giunta Regionale - dichiara il presidente Salvatore Planeta – e di altri esponenti del centro-destra c'è un vero e proprio accanimento nei confronti dei poveri, scatenato per spostare l'attenzione da problemi molto più seri”.

L'associazione respinge con forza, innanzitutto, l'accusa di essere “portatrice di degrado” attraverso il mercato: “Quelli che stanno combattendo il degrado e l'abusivismo – prosegue – siamo proprio noi, garantiti da un regolamento ad hoc fatto dalla Città di Torino e da un luogo dove l'attività di controllo della polizia municipale è costante: sfidiamo chiunque a dimostrare la presenza di merce rubata, abbiamo tutti i verbali dei sequestri fatti e nemmeno uno cita fatti di questo genere”.

Per rinforzare queste affermazioni, ViviBalon porta ad esempio il valore ecologico e sociale del mercato: “Chi vende al Libero Scambio – aggiunge – recupera, ricicla e riusa alimentando il ciclo della raccolta differenziata. La clientela, inoltre, qui riesce a comprare oggetti di uso quotidiano che altrove non si potrebbe permettere garantendo la sopravvivenza e la dignità a moltissime persone. Per questo facciamo un appello a tutta la società civile per chiedere l'annullamento della delibera, il 5 dicembre siamo pronti a riaprire”.

A ferire ulteriormente, infine, sono le polemiche sollevate da Fratelli d'Italia dopo la delibera comunale di rimborso dei costi aggiuntivi sostenuti da ViviBalon durante la pandemia: “Sono attacchi vergognosi – conclude Planeta – perché si tratta di una compensazione calcolata in base a fatture documentate e presentate al Comune. I 10mila e 700 ricevuti sono comprensivi degli adeguamenti necessari al rispetto delle norme igieniche anti-Covid 19 e delle retribuzioni dei dipendenti a orario prolungato con maggiorazione nelle ore notturne, vista l'apertura alle 5”.

Stesso discorso anche per l'accusa di avere eccessivi ricavi: “I 10 euro pagati dagli espositori, sui cui noi siamo tenuti a versare l'Iva, sono fissati dal bando di concessione; lo stesso discorso vale anche per i 1181,25 euro che noi versiamo al Comune. A questi vanno aggiunti, a carico nostro, le spese su rifiuti ed energia elettrica oltre a quelle per i dieci membri del personale”.

Marco Berton

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