Immortali - 03 dicembre 2020, 07:00

Ieri, oggi e domani...

Si dice che se sei vicino vedi la foglia, se ti allontani un po' vedi anche l'albero, ma se vuoi vedere tutta la foresta devi essere molto lontano

Ieri, oggi e domani...

Torino-Sampdoria del 30 novembre, il solito rocambolesco risultato, in precario equilibrio tra il paradiso degli schemi che stanno iniziando ad arrivare e l’inferno dei soliti preoccupanti cali di tensione, è la gara con cui i granata hanno celebrato il loro compleanno.

Sono ormai molti anni che gran parte del popolo granata si interroga se il tre dicembre di questo infausto anno, si debba ricordare il centoquattordicesimo compleanno del Toro, piuttosto che il quindicesimo del Torino FC.

Un quesito non da poco, perché da quell'estate 2005 di acqua ne è passata sotto i ponti a far girare le macine del mulino ed il mugnaio è rimasto sempre lo stesso, ma la qualità della farina è andata via via peggiorando, tanto che i clienti sono quasi tutti insoddisfatti ed hanno smesso di mangiare un pane sempre più insipido o lamentarsi di esso, buttandolo giù di malavoglia, più per fame che per convinzione.

Il problema è che il mugnaio non ne vuol sapere di spendere per comprare grano di qualità e non si vede dunque soluzione all'orizzonte. E pensare che quel mulino ha scritto alcune delle pagine più belle della storia della macinatura del grano e della panificazione. È stato precursore di nuove alchimie ed al contempo geloso custode di gloriose tradizioni. Poi il declino e la fine ignominiosa, seguita, senza soluzione di continuità da una rinascita tanto inattesa da far gridare al miracolo e far sperare in un roseo futuro. Ma la situazione odierna parla chiaro e lascia poco spazio ad ambizioni di ritorno agli antichi fasti.

Così ci ritroviamo oggi a scrivere con sempre maggiore tristezza di quello che da sempre è il grande amore della nostra vita. Ma, si sa, il mondo cambia di continuo e sognare una nuova scossa che ci riporti all'antica gloria, non costa nulla.

E siccome il mondo cambia, ci adeguiamo anche noi ai cambiamenti.

Mi ritengo un uomo fortunato, perché col mio editore, il deus ex machina di Torino Oggi, Enrico Anghilante, c'è sempre stato un rapporto schietto, facilitato sicuramente da un immediato feeling, a pelle, dalla prima volta che ci siamo conosciuti ed abbiamo iniziato la nostra collaborazione.

Così ci sono voluti due minuti per decidere che “Immortali”, da rubrica nuda e cruda, fine a se stessa, entrava a pieno titolo nelle pagine sportive della testata ed una seconda rubrica chiamata “OsservaTorino”, generosamente (e coraggiosamente, aggiungo io) affidatami da Enrico, usciva dalla mia tastiera per diventare appuntamento di commento politico sui fatti e le persone del capoluogo, che mi ha dato i natali ma che ora osservo dall'alto delle mie montagne della val di Lanzo.

Si dice che se sei vicino vedi la foglia, se ti allontani un po' vedi anche l'albero, ma se vuoi vedere tutta la foresta devi essere molto lontano.

Bene,spero di essere abbastanza lontano per cogliere la foresta in tutti i suoi aspetti ed al contempo abbastanza vicino per scaldare con l'amore che ho sempre avuto per Torino, i miei scritti.

Per adesso ringrazio l'editore, il direttore responsabile e tutti i colleghi di Torino Oggi, che mi sono e mi saranno vicini in questa nuova avvertura giornalistica e soprattutto i lettori, che spero vorranno seguire questa neonata rubrica con lo stesso affetto e la stessa attenzione con cui hanno seguito “Immortali”, decretandone il successo. A presto, dunque!

Domenico Beccaria

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