Nuovo presidio degli universitari di Torino, questa mattina, in piazza Castello, contro il sistema tasse e l'abbassamento della qualità della didattica e dei servizi in questo periodo di emergenza sanitaria. Diversi studenti si sono riuniti dalle ore 10 accanto ai giovani allievi delle scuole secondarie, che seguono le lezioni a distanza di fronte alla Regione Piemonte.
La manifestazione fa seguito al presidio dello scorso venerdì, nel corso del quale era stato contattato anche il rettore di Unito Stefano Geuna per un confronto pubblico.
"L’università è stata cancellata dall’agenda politica del Paese - denunciano -. La tassazione universitaria, ormai uno scoglio insormontabile per studenti e rispettive famiglie colpite dalla crisi, stanno obbligando tanti a alla rinuncia agli studi. Tantissimi di noi lo stanno già facendo o lo hanno già fatto, altri rischiano di diventare fuori corso e, conseguentemente, di dover pagare penalità economiche aggiuntive. Per non parlare di chi quest’anno, in assenza di un reddito, non si è mai potuto iscrivere".
"Il diritto allo studio non è tale - proseguono - se non garantisce l’accessibilità di tutti i servizi necessari a ogni studente per la sua istruzione: la possibilità di prendere domicilio nei pressi del proprio ateneo, il welfare studentesco come le borse di studio, la disponibilità di spazi adibiti allo studio e alla consultazione di materiali come le biblioteche".
Dalla prossima settimana, sarà consentito ai corsi del primo anno il ritorno alle lezioni in presenza, con accesso contingentato. Ma non basta. Al rettore Stefano Geuna i manifestanti richiedono quindi l’abolizione delle more sui ritardi di pagamento delle rate, il rimborso della seconda rata e l’abolizione della terza e quarta, l’istituzione di un semestre bonus per non dover pagare penalità economiche sui ritardi e "una pubblica presa di posizione per denunciare il sottofinanziamento pubblico all’università".
Alla Regione Piemonte ed Edisu si fa poi appello per il blocco di affitti e utenze domestiche, l'aumento della residenzialità pubblica e un calmieramento degli affitti, l’abolizione dei criteri di merito per accedere alle borse di studio e l'aumento delle stesse.
La prossima mobilitazione è fissata per il 18 dicembre, alle ore 18.30, sempre in piazza Castello, in concomitanza con il cda di Unito.