Attualità - 13 dicembre 2020, 10:16

Che cos'è la guida autonoma? Ce lo spiega Stefano Mormile

Tutte le auto hanno quattro ruote, ma non tutte sono identiche l’una all’altra, soprattutto per gli appassionati.

Che cos'è la guida autonoma? Ce lo spiega Stefano Mormile

Nella nuova normalità creata dall’attuale pandemia, oltre a distanziamento sociale e dispositivi individuali di protezione imperano telecomunicazioni, smart working e massima automazione. Molto presto, a questi si affiancherà anche la guida autonoma per autoveicoli.


Tutte le auto hanno quattro ruote, ma non tutte sono identiche l’una all’altra, soprattutto per gli appassionati. Allo stesso modo, i sistemi di guida autonoma per veicoli che a breve saranno presenti sulle nostre autovetture, pur avendo la stessa logica di funzionamento, son lontani dall’essere identici.


Iniziamo da una considerazione: la classificazione dei veicoli a guida autonoma è operata da SAE (Society of Automotive Engineers) il più alto ente internazionale composto da scienziati, ingegneri e apprendisti impegnati nello sviluppo e nell'approfondimento delle conoscenze relative ai veicoli. Facile intuire che se la materia coinvolge massime autorità della scienza, essa sia complessa e delicata.
In una scala che va da 0 a 5 la SAE ha individuato 6 distinti livelli di guida autonoma: se è facile classificare i livelli 0 e 5 rispettivamente: guida senza automazione e guida a completa automazione, maggiori difficoltà si incontrano nella classificazione dei livelli dall’ 1 a 4. Difficoltà questa, non solo avvertita in ambito di ricerca, ma anche nel linguaggio quotidiano perché risulta semplice far confusione. Tale confusione si riflette poi  nel comparto giuridico considerando che l’innovazione tecnologica che porterà all’impego della totale guida autonoma impone già oggi di ripensare alcune norme: chi sarà responsabile del veicolo se nella guida autonoma il conducente assume le vesti di un vero e proprio passeggero?

Obiettivo di questo articolo non è risolvere problemi di complessa natura, ma quello di fare chiarezza sui tanti livelli di guida assistita: alcuni sistemi di sicurezza attiva (come l’Abs) e passiva (come l’airbag) di ausilio alla guida sono già presenti sulle vetture che guidiamo ogni giorno: tali sistemi giocano un ruolo fondamentalmente basandosi sulle tempistiche d’intervento. La sicurezza attiva viaggia sulla prevenzione di un incidente – quella passiva ha invece il ruolo di limitare le conseguenze ad incidente già avvenuto. Ma andiamo con ordine.

Riconosciuto il livello zero quale guida senza automazione, introduciamo il livello 1 denominato Guida Assistita: gli attuali sistemi di guida assistita coadiuvano il guidatore nei suoi compiti e offrono sicurezza e comfort maggiori. Tali dispositivi includono la regolazione attiva della velocità con funzione Stop&Go, che regola in modo automatico la distanza dal veicolo che precede, che avverte sulla presenza di persone o di ostacoli con la funzione di frenata automatica e ha il compito di impedire una collisione tramite una frenata d’emergenza.

Proseguiamo col livello 2 denominato Automazione Parziale: esso è presente oggi a bordo dei più recenti e sofisticati modelli e rende possibile una parziale guida autonoma. I sistemi di guida assistita parzialmente automatizzati, come l’assistente allo sterzo, l’assistente di controllo corsia e anche l’assistente alle code, rendono più semplice la vita in auto: le auto con guida assistita frenano, accelerano e, a differenza del livello 1, il sistema può agire anche sullo sterzo in autonomia.

Andiamo avanti passando al livello 3 denominato automazione condizionata: i futuri sistemi di livello 3 offriranno al guidatore una sempre maggiore libertà, in quanto il conducente potrà non badare in modo permanente a quanto accade in strada purché siano soddisfatti certi requisiti: il guidatore potrà delegare al veicolo la guida come accade già sugli aerei. Il veicolo sarà in grado, grazie a dei sistemi altamente automatizzati, di guidare in modo completamente autonomo per tratti più lunghi e in determinate situazioni, come l’autostrada. Tuttavia, per il guidatore deve essere sempre possibile riassumere la guida in pochi istanti, ad esempio in presenza ostacoli improvvisi.

Raggiungiamo quasi l’olimpo, e passiamo al livello 4 denominato Alta Automazione: Il livello 4 precede la guida autonoma e permette al veicolo di procedere in piena autonomia per la maggior parte del viaggio. La tecnologia per la guida autonoma di livello 4 raggiunge una fase di sviluppo per la quale il veicolo è in grado di padroneggiare anche situazioni di traffico urbano molto complesse, quali per esempio un cantiere, senza che il guidatore intervenga. Il conducente deve tuttavia essere in grado di guidare per poter assumere la guida in caso di necessità. In ogni caso non è consigliato addormentarsi durante il viaggio: Qualora ciò accadesse e il conducente ignorasse gli avvisi di pericolo, il sistema ha il potere di condurre il veicolo in sicurezza, ad esempio arrestandolo in corsia di emergenza.

Se il livello 4 richiede ancora un guidatore, lo stadio successivo di guida autonoma è proprio una self driving car. Il livello 5 denominato Completa Automazione, si differenzia dei livelli 3 e 4 perché non è necessario che vi sia un conducente e non è necessario che lo stesso sia in grado di guidare: il veicolo può infatti fare a meno di volante e pedali e trasforma tutti gli occupanti dell'auto… in coccolatissimi passeggeri.

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