Continua a far discutere l'imminente chiusura dell'ospedale temporaneo Valentino. L'ultima, in ordine cronologico, a criticare le scelte della Regione Piemonte è Chiara Foglietta, vice capogruppo del Partito Democratico torinese.
"L’ospedale da campo del Valentino, inaugurato dalla Regione Piemonte un mese fa, verrà chiuso. È costato un milione e mezzo di euro. Costi e tempistiche ci obbligano a porci delle domande sulla modalità con cui vengono affrontate le emergenze nella nostra Regione e nel nostro Paese, ci portano a chiederci perché ci sia la necessità di rispondere alle domande urgenti con azioni temporanee".
"È chiaro - prosegue Foglietta - che di fronte a un'emergenza si debba agire subito e in fretta, ma è altrettanto evidente che ottobre non è marzo, e che le OGR non sono il Valentino, per capirci". "Anche di fronte all'agire di fretta si può scegliere con quale visione intervenire: se pensare che l'intervento sia il primo mattone verso altro - magari quei presidi territoriali di cui tutti parlano - o sia una scatola da prendere e poi buttare via" spiega l'esponente del Partito Democratico.
"Perché tutti noi non vediamo l'ora di mettere la parola fine alla pandemia e magari psicologicamente avviare un'azione di rimozione che elimini persino le strutture che ci ricordano questo nefasto 2020. Ma, se invece ragioniamo come buoni amministratori, pensando al lungo periodo, al miglior utilizzo delle risorse, se siamo razionali e lungimiranti, allora dobbiamo chiederci quali errori sono stati commessi" afferma Foglietta.
"Perché le risorse pubbliche non possono essere destinate a interventi strutturali che rimangono nel tempo anche in circostanze che sembrano temporali? Oggi il problema si chiama Covid, ma domani potrebbe avere un altro nome e noi non potremo più permetterci di essere impreparati, avere strutture obsolete, personale carente" ribadisce la democratica.
"Dunque oggi mi chiedo: c'era una logica nelle scelte fatte, preparazione, pensiero lungo o solo comunicazione? Chi mi conosce sa che sono un'amante sfegatata dei Lego, ma sono una professionista della sanità e preferirei lasciare il "monta e smonta" ai mattoncini colorati e al mio (sempre più scarso) tempo libero. Quando tutto questo sarà finito, avremo bisogno di avere parecchie risposte. Non si tratta di sciacallaggio, ma di semplice serietà" conclude Foglietta.