L'asilo San Giorgio, distrutto dal gruppo jihadista Al Nusra nella città siriana patrimonio dell'umanità UNESCO Maalula, verrà ricostruito grazie al contributo della Regione Piemonte. L'intervento sarà realizzato dalla fondazione Hope in collaborazione con il Patriarcato della Chiesa Greco-Melchita Cattolica di Antiochia.
La struttura servirà oltre 50 bambine e bambini dai 3 ai 6 anni appartenenti a molteplici confessioni, in un'area storicamente votata alla convivenza: “Questo mosaico - spiega il vice-presidente di Hope Marcello De Angelis – non solo religioso, dove trovano posto chiese cristiane antichissime, è un esempio di pace da più di mille anni. L'asilo ha un'importanza strategica perché i bambini torneranno ad avere la possibilità di crescere insieme in una realtà importante anche per la creazione di posti di lavoro, per la formazione professionale e per promuovere interventi culturali rivolti agli adulti”.
L'intervento permetterà alla Regione di allargare i propri confini: “Grazie ai nostri uffici - commenta l'assessore alla cooperazione internazionale Maurizio Marrone – siamo riusciti a potenziare e ampliare l'ambito territoriale e geografico dei nostri interventi: siamo davvero felici di poter dare un contributo a un'area coinvolta da un conflitto tremendo, dove l'odio religioso ha spezzato un equilibrio con radici antichissime. Maalula ha vissuto persecuzioni ed esecuzioni sommarie, oltre alla distruzione delle infrastrutture civili. Riaprire questo asilo aperto a tutte le religioni, dove i bambini possono tornare a giocare insieme, ci inorgoglisce”.
A descrivere quale sia la situazione attuale di Maalula è il desk officer di Hope in medio oriente Samaan Daoud: “Il villaggio - sottolinea – ha subito un forte attacco terroristico di stampo fanatico islamico, evento drammatico per una zona dove cristiani e musulmani hanno convissuto per centinaia di anni. Lentamente la situazione sta tornando alla normalità attraverso la ristrutturazione e il restauro di alcune case, soprattutto nella parte storica dell'insediamento di origine aramaica, unico luogo al mondo dove si parla ancora la lingua di Gesù”.





