La crisi da Covid colpisce anche il mondo dei servizi, nonostante il periodo di smart working (parola che sembrava essere la soluzione per buona parte dei mali durante la pandemia). Anche in un'azienda che dell'informatica fa il suo simbolo.
Succede alla Scai Finance di Torino, dove oggi sono scattate due ore di sciopero e manifestazione davanti alla sede di corso Tazzoli. Per loro, in questo periodo, oltre agli ammortizzatori sociali anche il rifiuto di qualunque ristoro. “Siamo stati abbandonati", il loro grido di dolore riportato da Mario Adinolfi, Filcams Cgil. "Perché la cassa incide sul reddito e non si riesce a fare nulla per alleviare questo peso".
E oltre alle due ore di sciopero di oggi, le proteste proseguono con un’ora di sciopero in ingresso per i restanti giorni della settimana, fino a venerdì 22 gennaio. Lo stato di agitazione è stato dichiarato dopo un esito insoddisfacente della trattativa con l'azienda.
“È incomprensibile – dicono gli esponenti di Filcams Cgil - l’attivazione della Cassa Integrazione per un numero esiguo di persone che scarica totalmente da quasi un anno, su pochi lavoratori, i costi aziendali e il rischio d’impresa”. Il tutto, appunto, senza ristori. "Ma c'è anche un discorso di impoverimento professionale: se sono sempre gli stessi a rimanere fermi, perdono in competenze e capacità. E visto che il timore è che ci possano essere degli esuberi, queste persone avranno ancora più difficoltà a trovare un altro impiego".