E' il cervello ribollente di idee che sta nel cuore di Torino, dove una volta si riparavano i vecchi treni e oggi si costruiscono ponti verso il futuro. Ogr Tech manda in archivio un 2020 complesso, ma fa anche i conti con un'attività che no si è fermata, cercando di abbinare l'innovazione alle moderne idee di imrpesa.
Nata come una "rete" per l’accelerazione d’impresa, Ogr Tech - ospitata nella manica "nuova" della struttura - ha anche cercato di mettere a frutto non solo le buone intuizioni, ma anche la loro vicinanza. L'essere vicini di banco che può portare a collaborazioni, confronti e scambi di per sé inimmaginabili, se le giovani aziende lavorassero ognuna per conto proprio, in uno spazio isolato.
Otto nuovi ingressi e una lista d'attesa che si allunga sempre di più
I 12 mesi da poco conclusi hanno permesso di abbracciare 8 nuove realtà all'interno degli spazi alle porte del centro di Torino, per un totale di 26 realtà pronte a farsi "accelerare": si tratta delle start up che si sono insediate di recente, selezionate in base al valore che possono apportare tanto al territorio cittadino quanto a quello internazionale. Un "filtro" non facile da superare, visto che al momento la lista d'attesa è di 700 candidature, ma si sfiora già il tutto esaurito. Attualmente gli spazi sono occupati per poco meno della metà del totale da aziende corporate, seguono startup e "scaleup" (ovvero le startup arrivate a una seconda fase di sviluppo e consolidamento), che costituiscono circa il 30% delle presenze, seguite dai centri di ricerca (16%) e dagli acceleratori (15%).
Un sette di denari per vincere la sfida del 2021
L'orizzonte è pressoché infinito: si spazia infatti all'interno di una rete che coinvolge intelligenza Artificiale, istituti bancari, agenzie pubblicitarie, nazionali e internazionali, poli museali, atenei italiani e stranieri, enti istituzionali locali e nazionali, società editrici e molto altro ancora. Un distretto economico innovativo che per il 2021 punta su un "settebello" che ha tutte le caratteristiche per essere decisivo, nella vittoria della partita: sette sono infatti i programmi di accelerazione che si delineano per Ogr Tech, ognuno dei quali coinvolgerà aziende corporate e un numero ristretto di start up, selezionate in base a determinati parametri, che prevedono formazione specifica su determinati ambiti, attività di mentoring e finanziamento da parte di venture capital e altri soggetti presenti nell’hub o sul territorio. Ogni programma coinvolge sempre tutto l’ecosistema di OGR, creando valore aggiunto per tutte le realtà ospitate.
Su tutti, si conferma Techstars, progetto internazionale sulla smart mobility che fra gennaio e aprile 2020, con attività parte a distanza e parte in presenza, insieme a Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo e Intesa San Paolo Innovation Center ha coinvolto 12 startup e si propone di accelerare 30 start up innovative in tre anni. A questo si aggiunge Elevator, programma di sei mesi guidato dall’acceleratore internazionale Endeavor, che supporta le start up con un potenziale particolare a raggiungere la fase di scaleup. Le 15 startup già coinvolte in una edizione precedente del programma hanno aumentato del 90% il loro fatturato. Riconferma anche per Banca Sella Open Pmi: il primo percorso d’innovazione che coinvolge le piccole e medie imprese italiane. Per quattro mesi 24 studenti, provenienti da tutta Italia e divisi in team multidisciplinari, lavoreranno per proporre soluzioni innovative a reali e concreti problemi delle sei aziende partecipanti. Infine il programma ideato da Liftt, portatore di un nuovo modo di combinare innovazione, business e finanza che crea un ponte fra idee innovative, territorio e capitale.
Fra le novità assolute invece, in partenza in tarda primavera e in autunno i programmi di Microsoft: uno dedicato all’impatto sociale e l’altro dedicato al gaming, che coinvolgeranno 6-8 start up della community in fase di selezione e che fanno parte di un progetto di collaborazione più ampio; Bio4Dreams, una “Business Nursery” dedicata alle Scienze della Vita, che supporta le start up più recenti ad acquistare rapidamente stabilità e a impostare lo sviluppo futuro. Un settimo programma è tuttora in fase di definizione.
E per il 2021 l’ecosistema di OGR Tech si prepara ad avviare, accanto ai programmi di accelerazione anche master, progetti europei, webinar e workshop ideati in OGR, oltre al percorso di creazione della Casa delle Tecnologie Emergenti, il CTE Next per il quale la Città di Torino ha vinto il bando Mise e a cui lavoreranno Talent Garden, con il programma di animazione, e OGR, con l’ospitalità nei suoi spazi alle attività.
“La forza di una community ampia e interconnessa è ancora più importante in occasioni di crisi sanitarie ed economiche come quella che stiamo attraversando - commenta Barbara Graffino, Head of Operations di Talent Garden - per la tenuta di un sistema economico che deve innovarsi in continuazione per superare i momenti critici. E non può esserci innovazione senza confronto, scambio e coprogettazione. In questo senso le Officine Grandi Riparazioni, rese possibili dalla Fondazione CRT, hanno un altissimo valore".
“OGR Tech powered by Talent Garden è allo stesso tempo una startup e un acceleratore d’impresa - dichiara Matteo Pessione, OGR Tech Coordinator - piattaforma per la creazione di progetti comuni fra i principali soggetti della ‘filiera’ dell’innovazione tecnologica, che per definizione non conosce confini territoriali. Grandi aziende che fanno open innovation, startup, partner finanziari, dai Business Angel a grandi gruppi finanziari, percorsi di accelerazione: qui a Torino in OGR Tech abbiamo realizzato, grazie alla collaborazione con Talent Garden, la rete di coworking più grande d’Europa, l’hub di un network sempre più articolato, che si sviluppa oggi anche oltreoceano, ad esempio negli Stati Uniti, e che è la vera anima di questa community, come dimostrano i dati del Report: qui si costruiscono ponti fra le realtà in OGR e il territorio, a partire da quello torinese, ma sempre in una prospettiva di internazionalizzazione per coinvolgere diversi mercati e passare dai brevetti all’impresa”.