Torino ha celebrato le proprie 2045 vittime civili di guerra attraverso una cerimonia andata in scena questa mattina davanti al sacrario-ossario eretto al Cimitero Monumentale.
Sull'opera, progettata dall'architetto Mario Oreglia e decorata dallo scultore Franco Garelli, sono incisi tutti i nomi di chi ha perso la vita a causa dei sanguinosi bombardamenti o degli spari dei cecchini durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ed è proprio a partire da quei 2045 nomi che la Città di Torino proverà a ricostruire un pezzo della propria storia: “Quelle vittime - ha annunciato l'assessore con delega ai cimiteri Marco Giusta – non risultano nella banca dati cimiteriale: da qui nasce il progetto per la creazione di un registro attraverso l'incrocio tra gli elenchi di nominativi delle vittime di guerra e quelli dei defunti trascritti sui muri del monumento. In questo modo proveremo a ricostruire un tassello di memoria, restituendo dignità a quelle storie”.
Giusta ha poi riflettuto sull'importanza del sacrario: “Le vittime civili - ha aggiunto – sono, da sempre, considerate effetti collaterali dei conflitti o come semplice statistica: luoghi come questo dimostrano l'importanza della memoria come spazio anche fisico e come componente stesso dell'urbanistica”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche alcuni membri dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, oltre che di AFC: “Ringraziamo - hanno commentato i primi – chi, ogni anno, si spende per difendere le ragioni della legge istitutiva di questa giornata di ricordo. La stessa è diventata anche un concorso nazionale che coinvolge associazioni e scuole da tutta Italia: queste dimostrazioni ci fanno capire l'alto valore sociale dell'evento”.
Tra le tante storie commemorate, spicca quella delle sorelle Daldosso, rimaste orfane a causa dell'uccisione della madre da parte di un cecchino tedesco nella primavera del 1945.