Hanno documentato con delle foto, per tre giorni consecutivi, la malasosta degli autotrasportatori lungo il nuovo asse di via Nizza, a fine gennaio. Un appuntamento quotidiano tra residenti e commercianti, affacciati sul tratto viario riqualificato (da porta Nuova a piazza Carducci), e i camion che si fermano in doppia fila per il carico/scarico merci. "Abbiamo abolito la seconda fila di auto. Sì, ma quella dei camion?". Così l'Associazione Via Nizza E'-Vviva, spettatrice privilegiata del lungo iter di restyling che, lo scorso ottobre, ha portato finalmente all'inaugurazione dell'ultimo tratto di pista ciclabile realizzato all'interno del progetto Pon Metro. "Questa è la situazione di ogni giorno, in tutte le ore del giorno", denunciano gli esercenti, a fronte di un perpetrato cattivo utilizzo delle corsie, suddivise tra mobilità dolce e a quattro ruote (con 3,5 metri di carreggiata disponibili).
Nonostante il traffico risulti tendenzialmente scorrevole, percorrendo via Nizza in automobile e in tarda mattinata, nei giorni feriali, episodi del genere si ripetono frequentemente. E sembra vigere l'impunità, stando alle osservazioni dei negozianti stessi. I quali si sono nuovamente rivolti all'assessora alla mobilità Maria Lapietra avanzando alcune delle richieste già presentate nel 2019.
"Rispetto al progetto originario - spiegano da Via Nizza E'-Viva -, solo i percorsi ciclabili si possono dire completati più o meno come previsto, mentre molte altre opere o non sono state realizzate, o sono state realizzate in maniera sommaria o incompleta". In particolare, si lamenta il mancato rifacimento di tutti i marciapiedi ammalorati (8 mila mq), la carenza di elementi di arredo, la persistente pericolosità delle svolte da via Nizza alle piccole traverse di San Salvario e l'ingresso e l'uscita dai passi carrai, dove "l'angolo cieco non permette l'individuazione delle biciclette o dei monopattini che sopraggiungono sulle ciclabili".
Sul versante opposto, fino a piazza Bengasi, sono, invece, gli ultimi aggiornamenti sul cantiere infinito della metropolitana a suscitare malcontento. E' di pochi giorni fa, infatti, la notizia che la società Infra.To non si occuperà della manutenzione del manto stradale, a lavori conclusi. "I commercianti si lamentano da anni, tra il traffico deviato e la distruzione delle strade - ha spiegato il coordinatore al commercio della Circoscrizione 8 Alessandro Lupi, dopo l'ultimo Tavolo di cantiere -. Il rifacimento dell'asfalto non si è mai potuto fare proprio per colpa dei lavori. Con tutti i danni creati, un minimo di riqualificazione superficiale sarebbe stata quantomeno opportuna".
Gli esercenti si aspettavano, infatti, un intervento del genere come "risarcimento" per i circa 9 anni di disagi patiti. Anche a fronte di alcuni incidenti provocati dalle buche e dalle crepe sui marciapiedi. "Era stato chiesto un potenziamento dell'illuminazione - ha aggiunto ancora Lupi -. Si trattava soltanto di lasciare la via ordinata e pulita, prima di aprire la metro". Un'infrastruttura attesissima, certo, la cui inaugurazione è prevista nel giro di pochi mesi. Con o senza asfalto riparato.