Politica - 03 febbraio 2021, 15:36

Crisi di Governo, il M5s torinese contro Draghi: “I nostri parlamentari non dovrebbero dargli la fiducia”

In attesa di capire cosa faranno i colleghi parlamentari, consiglieri comunali e assessori contro l’ex presidente della Bce scelto da Mattarella per formare un Governo: “Un no oggi, per la speranza di riavere Giuseppe Conte come premier”

Mario Draghi al Quirinale

Mario Draghi

Un plebiscito contro Mario Draghi. E' attorno a un "no" forte e convinto all'ex presidente della Bce come primo ministro che il Movimento 5 Stelle torinese sembra ritrovare l'unità perduta.

In attesa di capire quale sarà la posizione ufficiale del gruppo parlamentare, consiglieri comunali e assessori hanno mandato un messaggio ai colleghi che rappresentano a Roma il M5s: non bisogna dare la fiducia a Mario Draghi. Tutti, o quasi, uniti nel pensiero di Vito Crimi e Beppe Grillo.

"Scoramento. Non credo di aver altra parola per descrivere meglio ciò che questa crisi di governo suscita dentro di me. Ha ragione chi dice che non può esistere nessun governo con il M5S a favore di Mario Draghi" afferma Valentina Sganga. La capogruppo pentastellata, delinea anche una possibile strategia da adottare nel caso non si riuscisse a formare un Governo tecnico: "Servirebbe no a Draghi, per poi presentarsi al voto con un progetto dal respiro sociale, con una lista di persone pulite e volenterose di contrastare le iniquità che viviamo e vivremo sempre di più. Farlo ora con decisione e fermezza, farlo ora per sfidare con orgoglio la peggiore destra che l'Italia repubblicana abbia mai messo in campo. Farlo ora con chi condivide la speranza di riavere Giuseppe Conte come premier".

Ancor più duro l'ex capogruppo, ora assessore all'Ambiente, Alberto Unia: "Tutto questo teatrino per arrivare a delegittimare il M5S e poterlo togliere di mezzo. D'altronde ci sono grossi interessi dietro al Recovery". Nelle file dei contrari anche Federico Mensio, Barbara Azzarà e Fabio Versaci. Quest'ultimo si è detto fiducioso nei colleghi parlamentari: "Il Movimento in questi anni ha sacrificato molto ma adesso non può permettersi di appoggiare un governo Draghi. Sono felice che esponenti di spicco come Crimi, Fraccaro e Toninelli si sono già esposti dicendo no".

L'unica voce fuori dal coro è quella del consigliere Marco Chessa: "Secondo me sarebbe opportuno concedere la fiducia, trovando però un accordo sui temi". Nessun commento, al momento, da parte di Chiara Appendino: la sindaca, pur autosospesa dal Movimento 5 Stelle dopo la sentenza Ream, ha sempre affermato di essere rimasta legata alla quella che ritiene essere la sua casa, il M5s. 

 

Andrea Parisotto

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